Volontà - anno XVI- n.12 - dicembre 1963

sviluppo dello spirito; più i:articolar– mcnte egli sostiene che la cattiveria del fanciullo é dovuta soprattutto al– la sua debolezza e che se si rende forte diventerà buono: è il « meus sana in corpore sano » di Giovenale. Ancora, il neonato sia lasciato quan– to più possibile libero nei suoi mo– vimenti, siano bandite le fasce, la madre allatti il suo bambino perché questo non solo ha bisogno del latte materno per il nutrimento, ma prin– cipalmente perché nessuna nutrice può sentire quell'affetto materno che solo la madre può dare e di cui il bambino ha tanto bisogno, evitare le abitudini e far sì che il padre sia il vero precettore dei figli, è neces– sario perdere tempo e non guada– gnarne come é necessario prevenire non insegnando « la verità e la vir– tù >) ma proteggendo <( il cuore dal vizio e l'Intelligenza dallo errore>), non fare del bambino un tiranno o schiavo ma accontentarlo sol1J nei limiti dei suoi effettivi bisogni. il fa':1- ciullo si allevi in campagna a crm– tatto della libera natura e imi)a:i I<;\ sentire» esercitando il suo corpo alla robustezza mediante il moto e Il gio– co e l'attività. Insomma fino ai dodici anni il Rousseau mira all'educa-zi.J ,~ della « ragione sensitiva)), attraver.5o lo svi– luppo e l'esercizio dei sensi, e non si cura di nessun insegnamento, anzi afferma addirittura di voler insegna– re « l'arte di essere Ignorante» in quanto i nostri veri maestri « sono i nostri piedi, le nostre mani. i nostri occhi» e « sostituire dei libri a tutto ciò, non significa insegnare e ragio– nare. ma a servirci della ragione al– trui, e credere molto e non saper nulla)). L'educazione Intellettuale si fonda sempre sulla natura del fan– tiullo, ma diviene più positiva e di– retta. Il maestro guiderà l'alunno, na– turalmente seguendo la legge della gradualità, dalla sensazione -al con– cetto della realtà che lo circonda me– diante il suo tatto pedagogico atto a stimolare l'Interesse per i !atti della natura: (< Nelle prime operazioni dello spirito. i sensi siano sempre la sua guida. Nessun altro libro che il mon– do; nessun altra istruzione che I fat– ti. Il fanciullo che legge, non pensa; egli si limita a leggere; non si istrui– sce. impara solo delle parole >>.Il Rousseau nell'educazione intellettuale vuole la formazione del giudizio, ov– vero l'autonomia della ragione di con– tro all'estrinseca autorità e opinione dep-11altri; e come per l'educazione fisica mirava più a perdere tempo che a guadagnare, per l'educazione intellettuale mira a dare al suo al– lievo poche Idee chiare perché « non si tratta di insegnargli la scienza, ma di ispirargltene il gusto per amar– la, e di dargli Il metodo per impa– rarla quando questo gusto sarà più sviluppato». Ancora l'alunno cono– scerà per esperienza diretta e perso– nale osservazione l'utilità del lavoro e la sua indispensabilità per la vita singola e co1lettiva. per cui sarà in– dotto a imparare un mestiere. Il sapere quindi non si attinge dai libri (unico libro il Robinson Cru– soe!) ma dalla ricerca attiva e dai concreti fenomeni della natura per– ché l'alunno non impara le scienze ma le inventa. acquista una funzione pratica sussidiaria rispetto all'abilità tecnica del mestiere e soprattutto una (unzione di consapevolezza e di auto– nomia teoretica da opporsi energica– mente ad ogni pappagallismo o psit- 723

RkJQdWJsaXNoZXIy