Volontà - anno XVI- n.12 - dicembre 1963

do la paura e le minacce; l'amicizia che mantenne col Savonarola fino alla morte, certe sue dichiarazioni fatte in favore di un cristianesimo di spirito francescano, tutto quest'insieme di CO· se ci sembrano una dimostrazione che le sue ripetute dichiarazioni di acquie• scenza alla Chiesa non partissero af. fatto dal cuore. Ma andate voi a cer– care di far comprendere queste cose ai preti! Tiran fuori tutti i cavilli, ti spez. zano i capelli in quattro, ti rigirano tutte le frasi, e fra un periodo tornito e lucidato e un eufemismo pieno di girigogoli, finiscono per mettere e l'u• no tutto sulla linea della perfetta cri– stianità! E allora sei obbligato a domandar– ti: ma infine fra un cristiano che con• danna e un altro che è condannato non esiste il peccatore? Ad esempio: fra l'ir,quisizione e Cccco D'Ascoli, brucia– to vivo perchè affermava che la Ter– ra era tonda; fra l'[nquisizione e Ga• lileo, torturato perchè affermava che la Terra girava intorno al Sole; fra Savo– narola, oggi ritenuto il martire del Ri– nascimento e Papa Alessandro VI, che lo condannò con l'approvazione della Chiesa; fra Giovanna d'Arco oggi santi• ficata, e il Vescovo di Beauvais e i componenti del Tribunale cclesiastico, che la fecero bmciare viva a Roucn; fra Giordano Bruno e il nobile vene• ziano Moccnigo, che lo denunciò alla Inquisizione la quale lo fece bruciare vivo a Roma; fra tutti i condannati. i torturati ed i bruciati vivi sulle piazze, e la Chiesa che li condannò, esiste o non esiste un peccatore? E se oggi si riconosce in gran parte che queste vit• time non peccarono di ercsìa, fu dun– que la Chiesa infallibile, che li condan– nò l'eretica? Già, pcrchè si voglia o non si voglia, la Chiesa si è sempre ri- tenuta infallibile, anche se l'infallibili– tà dei Papi fu affermata soltanto nel 1870 da Pio IX. I padri della Chiesa lo hanno sempre affermato e sempre creduto: l'esempio tipico è la conclu– sione della polemica di Sant'Agostino con i pelagiani: •Roma locuta est, cau– sa finita est • (Roma ha parlato, la causa è finita). Questo potrà sembrare spirito di polemica di bassa lega, ma infine, come si fa a dire senza fronzo– li che c'è stato un condannato o un martire e che c'è stato un assassino che s'è ritenuto infallibile non pcrchè un ipotetico Dio sancisse la sua infa– me opera, ma perchè la paura, l'igno– ranza e la vigliaccheria del genere U· mano glie l'ha permesso? Ma ritornando al nostro Pico, in breve è possibile dimostrare che di bassa lega non c'è niente di meglio che la prosa dei preti, anche se le fra– si sono leccate e le cose difficili sono scritte in latino perchè c'è poca gen– te che le capisce. Per i cristiani di oggi ligi alla Chie– sa, come per quelli di ieri, il Pico fu dunque un cristiano e un artista per• fetta in tutti i sensi, e guai a chi osa metterlo in dubbio anche solo legger– mente. Si sono fatte un'infinità di sto– rie, prima su Tiraboschi, poi su Villa• rì e tant'altri pcrchè si permisero di dire semplicemente che Pico non fu poi quel tale sapiente così come fu rite• nuto alla sua epoca. Ho qui fra le ma• ni un libro edito 65 anni fa dal Co• mune di La Mirandola in occasione del quarto centenario della morte del Pico, pubblicato a cura della Commis– sione Municipale, e malgrado che all'e– poca ~offiassc vento di «cavallottismo•, di garibaldinismo e di libero pen-,iero, 719

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