Volontà - anno XVI- n.12 - dicembre 1963

candosì allo studio e alla meditazio– ne Si trovava ancora in questa Città. quando morì Innocenzo VIII, al qua– le successe il... Santo Padre Rodrigo Borgia. Pico, che si era intestardito per avere il perdono della Chiesa, pro– fittò del cambio di... guardia perchè certi suoi amici intercedessero in suo favore verso il nuovo Papa, il quale, per dimostrargli le sue buone inten– zioni, Io assolse dalla colpa di avere pubblicato «L'Apologia» e ristampate le Conclusioni, mantenendo però la condanna di queste. A Firenze, dove ritornò, si manten– ne a contatto col Savonarola, e morì il l7 novembre 1494, assistito da qual– che amico, da suo nipote, dai suoi ser– vitori e dai domenicani di San Mar– co. Aveva lasciato quanto gli restava all'Ospedale di Santa Maria Nuova e una buona parte ai suoi domestici. Sulla sua prematura e quasi improv– visa morte furono sollevate diverse i– potesi, non esclusa quella di un avve– lenamento da parte di uno dei suoi domestici, istigato dai Medici che non potevano perdonare al Pico il legame col Savonarola, il maggior nemico del– la loro casa. Morì il giorno stesso in cui Carlo VIII, alla testa delle sue truppe francesi, entrava trionfante in Firenze« a suon di pifferi e di tambu– ri'"· In questi succinti e forzatamente in– completi cenni biografici, nei quali ho tentato di mettere in rilievo la figura del Pico come uomo e come erudito, ho accennato alle amicizie che ebbe con i dotti dell'epoca, alle opere che scrisse e alle noie che ebbe con la Chiesa. Da questo schematico insieme, abbiamo potuto vedere che se forse è 718 un po' esagerato affemare che fu vit– tima della Chiesa nel senso che comu– nemente si dà a questa parola, nondi– meno non è possibile negare che da essa subì delle vessazioni, che da essa fu sottomesso a continue minacce e che da essa fu imprigionato nella for– tezza di Vincennes in Francia. Non so– lo, ma abbiamo anche potuto render– ci conto che, malgrado il nome che portava e la sua apparente acquiescen– za, fu per Pico gran fortuna l'amicizia che lo legò a Lorenzo il Magnifico, personaggio molto influente, che sem– pre intervenne in liuo favore nei mo– menti difficili e che gli fu affezionato fino alla morte. Ora, è notorio che dalla sua morte ad oggi, i sapienti e buoni cristiani, che di tanto in tanto si interessano di Pico, fanno il diavolo a quattro per giungere, se non a smentire comple– tamente le divergenze che ebbe con la Chiesa (il che non sarebbe troppo fa. cile), per lo meno a cercare di atte– nuarle; e, sopratttto, tentano di di– mostrarci che, se il Pico nelle sue con– cezioni non fu strettamente ortodosso, tuttavia t'u un cristiano perfeuo, poi– chè sempre si sottomise al potere spi– rituale, e morì in piena grazia di Dio, munito di tulli i sacramenti d9vuti, ri– spettati e stabiliti. I fatti dimostrano che l'acquiescen– za alla Chiesa, Pico sovente la fece so– lamente a parole: esistono diversi fat– ti della sua vita, che a noi che non siamo troppo addentro alle cose di fe– de e di Chiesa, ci danno piuttosto l'im– pressione che sia stato più ligio al « suo » Dio che alla Chiesa. Questo suo promettere e non mante– nere, questa sua previdente tentata fu– ga, la sua opera di erudito svolta in parte in contrasto col domma, malgra-

RkJQdWJsaXNoZXIy