Volontà - anno XVI - n.11 - novembre 1963
suo Stato Maggiore abbandonarono Cuba. Nuovamente la fobia comunista si scatenò contro di noi sotto la speciosa accusa che eravamo alleati del con– trorivoluzionario Menoyo e, quale prova, si portava appunto quella della sua presenza nella nostra sede il giorno 20 novembre. Vi fu per noi una nuova ondata di paura. Ne uscimmo salvi, però la nostra fine era stata già preor– dinata e decisa. D - Immagino che, giunti a questo punto ed essendosi anche rafforzato il comando comunista, l'accennata « certa tolleranza» sia scomparsa ... R - Naturalmente. L'anno 1961 segnò non soltanto il punto di rottura, ma fu quello decisivo per la soppressione totale degli organismi e delle persone non sottomesse al regime. In occasione dello sbarco alla Bahìa de Cochinos le organizzazioni· spagnole furono uno dei bersagli comunisti. Tutti i compa– gni libertari, cosi come del resto i nostri connazionali spagnoli, fummo incar– cerati su segnalazione dei comunisti spagnoli dopo essere stati arrestati dalla stessa pattuglia di G-2 e caricati sullo stesso mezzo. D - Stai adoperando le stesse espressioni che due anni ta uscirono dalla bocca cli Mariano Sinchez Roca, il quale abbandonò Cuba completamente demoralizzato e fisicamente finito. Quanto egli ci narrò fu terrificante, soprat– tutto lo spettacolo che offriva U Teatro Blanquita adibito a carcere provvi– sorio per tenere reclusi più di 130.000 cittadini. Dissenteria, agonie di parto– rienti, escrementi <lovunque ed una massa enorme di orina di fronte al pro– scenio .... R - Ciò che ti disse sanchez non è che una pallida immagine della realtà.. Venimmo rinchiusi in celle sotterranee, non adatte neppure per i porci, per il fatto che eravamo libertari e quindi rerr3.ttarl alla corruzione. Sino a quell'epoca, nulla, assolutamente nulla, avevamo commesso di ostile contro il regime bolscevico. A partire da quel momento, la nostra sede fu per– quisita in diverse occasioni da forze di polizia. D - Sai che, per noi che eravamo lontani, c'è stato un fuoco incro– ciata di pro ed anti-castrismo anche da parte dei nostri. I compagni liber– tari, che erano riusciti a scappare dall'isola ed a rifugiarsi negli Stati Uniti, presero un atteggiamento, a mio modo di vedere, di eccessivo comuromesso di fronte all'amministrazione kennecliana. Ho ascoltato un compa~~no « dele– gato», appartenente al Fronte Rivoluzionario, che, unitamente ad elementi di altre organizzazioni anticastriste, faceva un giro per l'America latina. Que– sto compagno, parlando del Fronte, affermava che i libertari avevano ade– rito al detto Fronte che aveva, come base, la Costituzione cubana del 1940, nella quale, tra l'altro, si riconosce Dio... R - TI dico soltanto che i nostri rapporti con i compagni in esilio furono sempre dei più fraterni, sempre improntati alla comprensione ed all'ac– cordo, almeno su quei problemi che giunsero a nostra conoscenza. 615
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