Volontà - anno XVI - n.11 - novembre 1963

cristallizzazione In forme vecchie del movimento anarchico. (Non mancano accenni, nel vostro dibattito, a questa problematica). Ma qui, a parte la soluzione da dare a questo primo punto più o meno controverso, ma gene– ralmente, credo, sentito e accettabile, si pone subito il vero problema di fondo: cioè quello dell'indagine e della conoscenza del mondo così come si e trasformato negli ultimi decenni. Quanto all'c<azione devastatrice delle feroci dittature» andrei piano: non perchè questa azione non sia stata meno devastatrice e feroce di quanto effettivamente è stata e giustamente si dice; ma perchè si rischia di sottovalutare la reazione volontaristica. liber– taria e socialista che ha pur sollevato. A me pare cioè. che l'atteggiamento da prendere dinanzi alla società attuale sia quello - ancora una volta - del pessimismo dell'intelligenza che deve però tramutarsi in ottimismo della volontà. E non basta limitarsi a questo rovesciamento: bisogna pur dire che senza ottimismo della volontà, non vi è neppure una visione e concezione e indagine realistica da parte dell'intelligenza. A mio parere, insomma, bisognerebbe uscir Cuori da ogni circolo vizioso. e verificare se per caso non ci si aggiri ancora In quelle cristallizza– zioni dell'individualismo, del dogmatismo, del settarismo ccpolitico>> e « reli– gioso» che risorgono di continuo nel nostro tempo. Inoltre, i fermenti di liberazione. seppure talvolta possano apparire soffocati, disorganici, super ficiali. contraddittori, sono assai più presenti, diffusi e profondi, di quanto non possa apparire ad un primo esame. Ma, innanzitutto, poichè è la mente, la ragione umana che organizza, esistono gli strumenti ideali, conoscitivi, e quindi operativi, per coglierli e gettarli sul piatto giusto della bilancia? Ecco il problema. Bisognerebbe cioè estendere l'indagine (non sulla base di una ade– sione aprioristica a questa o a quella scuola) alle premesse e agli sviluppi ideali del movimento anarchico nel corso dell'ultimo mezzo secolo. Se si fa un po' di storia della cultura, ci si avvedrà allora, che la stessa crisi ..!he ha sconquassato la Internazionale socialdemocratica, ha anche investito il movimento anarchico, in talune sue premesse ideali: meccanicismo, positi– vismo. economicismo, sindacalismo. ecc. Non voglio giungere a conclusioni assolute. Propongo uno studio; ma credo che tale via condurrebbe Innanzi– tutto al dialogo con le correnti marxistiche, a un ritorno alle origini hege– liane (posizione storica di Stirner, di Bakunin) e confluirebbe con quelle osservazioni che traggono dalla sociologia, e che cioè oggi il mondo operaio e capitalistico non è più quello della fine del secolo scorso. Se è così, mentre le strutture ideologiche di un tempo non bastano più, per nessuno, gli uomini cercheranno vie nuove di confronto col mondo mo– derno. I problemi sono quelli che sono - per tutti. Problemi nuovi si aggiun– gono ai vecchi, e si intrecciano con essi. Il problema di una società socialista. aperta alla problematica libertaria e liberatrice (come è pur necessario dopo le recenti ricordate esperienze), si pone oggi, e soprattutto in prospettiva, con 663

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