Volontà - anno XVI - n.11 - novembre 1963

così fosse, ci sarebbe ben poco eia spc- to questo aspetto prevalentemente psico– rare e siiinificherebbc pure che l'anarchi- logico, non ci siamo molto differenziati smo, se sarà destinato a trionfare, quc- dalle tribù preistoriche, le quali avevano, sto praticamente avverrà solo quando la almeno, delle attenuanti, mentre, oggi– razza umana sarà prossima ad un natu- giorno, tali attenuanti dovrebbero sussi– rale e definitivo tramonto. Tale analogia stcrc solo in minima parte. non può reggere: l'imprevisto domina, sia Un uomo di Stato (se la memoria non pure in misura ridotta, anche nei settori m'inganna, FrankJin D. Roose\•elt) disse più statici e più indifferenti della storia che • è un errore credere che un gover– e, soprattutto, domina non pcrchè, prin- no possa dare qualcosa ai cittadini che cipalrr,cntc, sia la volontà umana che dc- non debba prima togliere a loro•· E' u• sidera l'imprevisto (anzi se dipendesse na significativa confessione: difatti lo Sta. da essa, sarebbe sempre tenuto lontano). to non è, per sè stesso, una fonte di be– E' sufficiente che l'uomo possegga un mo- ni, e tutto quello che offre ai sudditi lo desto appartamento o tre ettari di terra ha già in precedenza. Ma il male è che, per divenire • st:i.tico •, felice nel suo gu- in realtà, non restituisce tutto ... e allora scio e contento che l'autorità pensi a di- è soltanto un intermediario inutile, ma fenderlo. E tale somma di minuscoli con- pure dannoso. E questa è una pro\•a stret– servatorismi contribuisce naturalmente tamcnte • logica • dell'inutilità dello Sta– a evitare l'imprevisto anche nelle struttu- to. Ma pcrchè risulti una prova anche re di una socielà che intende essere sul piano pratico, necessita ancora, pur– difesa da uno Stato. Però anche le • co- troppo, un'altra logica molto meno blan– se • hanno il loro imprevisto, il quale. da, che la semplice ragione non può cer– una volta sulla scena, non è più possibi- lo offrire. In altri termini: occorrono ben le evitare; e, di buona o di malavoglia altre e durissime lezioni della storia. bisogna accettarlo come fattore operante, L'• esperienza sociale• dell'anarchismo, anzi talvolta molto salutare, in quanto ripetiamo, non ha uno scopo o un carat– può raddrizzare le volontà piì.1caparbie e tere centrato esclusivamente sul fattore le concc;:ioni più errate. economico, anzi, in questo campo, la con- L'anarchismo esige completa ed entu• cezionc libertaria incontra particolari o– siastica • responsabilità collctliva •, nllo stacoli scaturenti dalle stesse costrizioni scopo di non delegare tale responsabilità delle cose e della convivenza umana e da ad uno Stato il quale, non l'assume mai quelle determinate dalle attuali condiz.io– con profonda coscienza, po1chè, quando ni economiche, per cui insistere con idee non è più capace di tirare avanti, può o concetti, che potevano considerarsi con– sempre aprire le porte per il "cambio gruenti per le condizioni sociali di cin– della gu.:.rdin •. e questa assumerà sì quanta o cento anni fa, oggi, almeno in la " responsabilità • del... governo che è parte, persuaderebbero paco. cosa diversa dalla responsabilità di ren- Bisogna rilevare che lo stesso comuni– dere veramente felici i popoli. Per que- smo si trova inceppato da ostacoli simi• sta sua c~igenza, l'anarchismo non lrO\'a li ed è provato che nei paesi capitalistici, un immediato consenso nel mondo istin• ove il tenore di vita dei lavoratori è rela– tivo del carattere umano, poichè qucst 'ul- tivamente elevato, la sua propaganda non timo tende sempre, come abbiamo acccn- trova solidi appigli. Però, mentre quei set– oato, ad una protezione •esterna•· E sol• tori ove domina un'estrema miseria si 659

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