Volontà - anno XVI - n.11 - novembre 1963

Tutto l'• imbarazzo• del problema, in tificherebbe molto (o almeno pcrsonal- definith•a, si ridurrebbe ad una naturale mente non ne rimarrei amareggiato); co– impossibilità di avere pronte, ad un dato mc non ne rimarrebbero mortificati i li– momcnto, intere comunità di individui bcri pensatori del passato se potessero altamente coscienti della Joro for,,:a e del- ri1ornarc al mondo, e vedere che le loro la loro intelligenza, oltre che del tutto idee e le loro scoperte oggi sono acce11a– onesti. Con la conseguenza che l'umaniltl te e difese anche dai discendenti di qucl– potrà, sì, divenire un po' più saggia e li che allora non esitarono a condannarle. un po' meno lonnentata, ma inai intera- Naturalmente con ciò non intendiamo mente anarchica. rinunciare al diritto di ritenere più vali- Però, .su tale •imbarazzo• ho l'impres- de certe organizzazioni o certe concezioni, sione che si lavori e si pensi con un'an- di frc,nte a tante altre meno eftìcaci o a– sietf1 non del tutto giustificata. Che per pertamentc oppressive. Non \"i è certo noi, spesso, .sia necessario un certo pes- bisogno di attendere la conferma di un simismo quanto ai giudizi che poM,i:.mo remoto futuro per dimostrare che certe dare sulla storia in atto, questa e una lo istituzioni sono decisamente d'ostacolo gica necessità, la Quale però non implica ad un reale progresso della società. Le che il nostro dovere assoluto sia qul!IIO attuali classi dominanti spesso oppongo– di presentare il •disegno• definitivo di no dei ragionamenti che hanno l'nria di come dovrebbe essere la società umana essere imparziali verso il nostro pensiero del futuro allo stesso modo dell'architetto e il nostro agire. Però si tratt;.t di una che può presentare il modello di un pm- imparzialità in fondo fon.ata, elargita per no regolatore. Noi non siamo :1è profeti, l'impossibilità di sostenere una aperta e nè fabbricanti d'oroscopi. Quandu demo• recisa difesa dei regimi dittatoriali. Ad liamo è pcrchè siamo intimamente com•in- esempio - in occasione del recente e o– li te con noi di\"erd altri ;~.e ncn souo dioso • garrottamento • di Granados Ga– anarchici) che certe cose e certi principi ta e Joaquìn Delgados Martincz - un ,,anno demoliti. Se poi non abbiamo dei articolo di fondo del quotidiano cattolico nostri disegni perfetti o persuasivi da so- «L'Italia• (del 20-8 e dal titolo: « Anar– slituire a quelli che intediamo cancellare, chici e garrotta •) esprime la sua disap– qucsta è un'insufficienza relativa, in quan- provazione verso simili sistemi di « giusti– lo non sono solo gli anarchici a pensare zia•, facendo comprendere che una giu– che, una volta raggiunto un grado elc- stizia che punisce con la morte, etica– valo di ragionevolezza e di buona volon- mente, non è più tale, poichè, in un certo tà, molte cose eccellenti si potranno rea• senso, viene a porsi su di un piano di lizzarc. Quale forma avranno poi tali \"Olgare vendetta, e non di superiorità mo– rcali.t.zazioni, non è proprio ncc:c~sario raie come dovrebbe sempre essere l'agire saperlo •oggi•, anche pcrchè una parti- di una società veramente civile. colare saggezza si può raggiungere per di- Possiamo essere d'accordo sino a que– \'crse vie e per diverse complessità di e- sto punto, anzi lo siamo senz'altro; ma venti. Quello che veramente imporla è quando l'arlicolista esprime il parere cir– chc tali realizzazioni siano utili e t-cncfi- ca le condizioni sociali che necessitereb• che per tutti. Poi, anche se proprio non bero affinchè non si possano più verifi– si \'orranno chiamare anarchiche, questn care simili delitti (sia da parte dello Sia– sarebbe un'ingratitudine che non ci mor- to, come da parte dei suoi avvi:rsari) le 657

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