Volontà - anno XVI - n.11 - novembre 1963
gliori momenti. di solito, i fatti precedono le legislazioni. D'ali ronde un pensare cd un agire più Che poi - sotto un certo aspetto e per di- o meno libertario, non è proprio solo di verso tempo ancora - la scomparsa del– chi si dichiara anarchico. Per carattere, la schiavitù sia stata più formale che so. per particolare educazione o per amara stanziale (in quanto il lavoratore, come esperienza, molte persone sono libertarie « persona» e giuridicamente, divenne li– in modo, diremo così, spontaneo, anche bero, ma rimase schiavo ciel « minimo sa– se non hanno mai consultato un'opera lario ,., e quindi della continua necessità che p.irli di «anarchia»; e, ripeti.imo, !a di sottomettersi ad un padrone qualsiasi) stessa "pressione delle cose» in genere questa è un'altra verità, la quale testimo– ci aiuta in modo abbastanza notevole. nia non contro l'evoluzione elci rapporti Spiegamoci meglio con un esempio mol- umani, bensì contro una particolare ce– to significativo tratto dalla storia dei rap- cità degli uomini, non disgiunta, in fon– porti economico.sociali. A scuola ci han- do, anche da una certa passività della clas– no insegnato che Ja liberazione dalla se dei sottomessi, cioè da una mentalità che schiavitù fu opera principalmente della non sa approfittare, o, meglio, non intui– Chicsa, unita alla magnanimità dei re o sce tutte le eccellenti possibilità impli– dci principi; però, una pili accurata ana- cite nella dinamica dei fotti, in quanto lisi dei rapporti di produzione lungo il fattori, per così dire, spontanei (e si po– cammino della storia, ci rivela qualcosa trebbc dire anche scientifici) del mondo, di ben diverso. La realtà dei fatti (la piccolo e grande, dei rapporti sociali e "pressione delle cose•) ha incominciato delle cose. Comunque, sia pure lentamen– ad agire quando la produzione mercan- te, l'economia mercantile finl col separa– tile incominciò a prevalere sui sistemi fcu- re il potere sui mezzi di produzione dal dali, cioè quando incominciò ad affermar- potere assoluto sulla persona del lavora– si la classe cosiddetta borghese. Tale rap- tore, che nel regime feudale erano fusi porto di produzione non avrebbe potuto in un'unica «proprietà•. raggiungere un grado tanto elevato, mnn- Tuttavia qualcosa di • non voluto• dal tenendo nello :;tesso tempo immutata la principio d'autorità, cioè di essenzial– classe dei servi della gleba. I nuovi fatto- mente positivo per un comune benesse– ri economico.sociali si presentarono come re, potrebbe avverarsi entro l'attuale so– un comando indeclinabile: conservare ì1 cictà. Vediamo già, come altro particola– servaggio in un simile rapporto di produ- re esempio che, nel campa dei " prete– zione, significava rinunciare a priori a sii • validi per dichiara.re una guerra, tutti i grandiosi sviluppi dell'economia, e non esistono più, come nel passato, modi quindi alla possibilità d'interessi ben o sistemi facili o addirittura banali. Un maggiori di quelli offerti dal rapporto •pretesto• analogo a quello che fece feudale. Con altre parole: la schiavitù, scoppiare la prima guerra mondiale (un quando incominciò a sparire non fu per semplice "colpo di rivoltella» a Scraje– opera di una intrinseca e disintere~sata vo) oggi si presenterebbe estremamente bontà dei feudatari e tale magnanimità assurdo; mentre che nell'attuale dopo– fu soltanto nominale. La vera ragione fu guerra diverse, vaste e gravissime provo. una nuova e particolare pressione di al- cazioni politico-miiltari, non hanno avu– tri faltori. ta la forza di trasformarsi in • pretesti » Tutto ciò, d'altro canto, significa che, per fare scoppiare una terza guerra mon- 655
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