Volontà - anno XVI - n.11 - novembre 1963

servare che, quando il mondo sarà inte- precedenti strutture sociali. Vnle a dire ramcnte •socialista•, allora si J}Otran- che, in ultima analisi, si dimostrano una no distruggere tutti gli armamenti. Ciò sorta di fallimento, riguardo allo scopo che - meditando sugli alluali ed impres- di rendere l'umanità veramente libera, an– sionanli av\'enimenti che incominciano a che se, sotto un certo aspetto, non sareb– rivelarci differenti ., razze,. di comunismi be nè giusto nè obiettivo considerarle del - lascia ben poco da sperare, anche per tutto inutili. Si fa piuttosto rilevare che un mondo il quale, se mai, diverrà intera- quella specie di • nodo gordiano,. che mente • socialista ,. solo di nome. porta con sè ogni rivoluzione potrà esse- E qui potrebbe inserirsi la possibilità, re tagliato soltanto da un nuovo e radi- o almeno la probabilità di un anarchi- cale orientamento dei rapporti umani, e smo come e terza forza•• o meglio come forse anche della stessa psiche. Comunque definiliva risoluzione sociale dopo mii- è 1:-ene tenere presente che l'istinto cli leoni di errori e di tremende inutilità. ecambiare Ja guardia • è sempre possen– Possibilità, però, che si presenta, o si te nelle profondità del carattere umano presenterebbe tale, non per merito esclu- e che questo è appunto l'istinto sociale sivo dei soli gruppi anarchici, ma pure più nefasto, da taluni psicologi conside– per opera pili o meno lenta di una com- rato addirittura inestirpabile. plessa pressione degli stessi eventi. Per- E' più probabile che l'anarchismo ab– ciò è piuttosto improprio concepire l'a• bia un «destino,., possiamo dire, ecoper– narchismo o prevederlo come una • terza. nicano ", cioè che l'umanità, dopo una forza•; più esatto sarebbe forse il defi- millenaria e tremenda esperienza, si con– nirlo come fattore indeclinabile; vale a vinca che il centro della storia non è lo dire che, volente o nolente, la societ!t Stato, ma Ja Società. Questa è il vero presto o tardi dovrà tener conto anche e sole• delle vicende umane, e non gli delle idee-base dell'anarchismo, anche a Stati. questi freddi e pianeti », che hanno voler ammettere che una integrale anar- sempre vissuto, come parassiti, sulla pro– chia non sia il destino delle comunità digiosa energia delle for7.c sociali. Oppu– umane. re - se qualcuno ci facesse rammentare Personalmente non credo che l'anarchi- dell'insegnamento di Stirner, e ci facesse smo si realizzi attraverso una rivoluzio- osservare che anche la Società (con la ne, per così dire, di stampo classico, co- esse maiuscola!) finirebbe col diventare mc urto decisivo di masse perfettamen- un'• idea fissa•, come lo è Io Stato, di– te coscienti del proprio agire. Non lo remmo allora: un ra.tlonale e intelligente credo, sia pcrchè ad una maggiore co- orientamento degli •egoismi», poichè scien7.a delle masse, col tempo, lo Stato qualcosa che elevi la società in modo al– ba opposto una più forte serie di me1.zi quanto migliore di quanto si sia verifi– oppressivi, e in buona parte, purtroppo, cato fino ad oggi, deve pur esistere. La creali dal la,,oro degli stessi oppressi (è razza umana non è un'astrazione o una giunto i;ino all'atomica!), e sia perchè si- idea fissa, ma una realtà, a meno che es– mili rivolu1.ioni, anche quando hanno sa, intrinsecamente e ineluttabilmente, tutte le ragioni di essere giustificate dal- non sia altro che un prodotto imperfet– ta storia, hanno sempre insito il pericolo to, e, come tale, non abbia mai la forza di farci ritornare, presto o tardi, alla di debellare Pel tutto quella sorta di stu– « classica,. sostanza ch'era propria delle pidità che la pervade anche nei suoi mi- 654

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