Volontà - anno XVI - n.11 - novembre 1963

hanno dato luogo a lamentele ed anche a divieti da parte dell'amministra– zione di Kennedy, ciò lo ritengo in parte giustificato dalla straordinaria e smisurata ansia degli stessi cubani, i quali si preoccupavano più di annun– ziare al mondo intero gli atti di <<pirateria» americani anzichè di essere discreti per ripetere il colpo senza dire chi lo realizzava. D - Tutti sappiamo che Castro, nel gennaio del 1959, godeva delle sim– patie del popolo. Quando incominciò a scemare la fiducia verso Castro? R - Il popolo era a favore di Fide! quando le sue azioni e le sue paro– le meritavano piena fiducia; noi e tutto il popolo dovevamo appoggiare un uomo che ci si mostrò sotto questa bandiera: « Quali sono i nostri metodi? II rispetto assoluto della libertà, <lei diritti umani, della persona»; « Uccidere non rende più forte nessuno ... poichè soltanto i vili e gli sbirri assassinano i loro avversari»; « Ci chiamano comunisti. Verso chi? Ci chiamano comuni– sti. Perchè? 11; « Non si sa quali fandonie ancora inventerà questa gente ... dicendo che navi russe abbiano sbarcato qui delle armi ... »; « La nostra rivo– luzione è una rivoluzione umanista, perchè ris1Jcttiamo tutti i diritti umani. I prigioineri vengono trattati meglio che mai» (Sono parole di Castro). Queste ed altre frasi, con grande contenuto umano, si videro applicate ad azioni che risultarono conformi a quelle manifestate. Per abbreviare, ti dirò che vi fu un fatto che produsse in tutti una profonda soddisfazione per il suo contenuto umano e progressista; ebbe luogo dopo pochi mesi dal trion– fo della rivoluzione e fu quando fece sostituire tutta la forza pubblica addetta al traffico della capitale con dei « bo:Y-scouts >>. Fu quello un avvenimento straordinario, giacché il traffico continuò a svolgersi con perfezione maggiore di quanto non fosse avvenuto con la vecchia pollzia. La decadenza, che possiamo definire generale (giacchè quella parti– colare cominciò nascostamente agli inizi del trionfo rivoluzionario), si ebbe con l'impudente tiro mancino, meglio, con la commedia inscenata nel luglio del 1959 contro l'allora presidente della repubblica, il dottor Manuel Urrutia. Dopo la grottesca farsa, culminata con le dimissioni di Urrutia, i fatti, quelli più salienti, presero un aspetto vertiginoso: alla eliminazione arbitraria dei diversi sindacati della federazione dell'industria, eletti liberamente dai lavo– rafori, e sostituiti da comunisti seguì il caso di Manolo Fern3.ndez, segretario · degli artisti; poi l'oltraggiò contro il commentatore dottor Conte Agùero quan– do si scontrò con t comunisti in un programma televisivo. SI ebbe ancora un vergognoso atto di Imposizione da parte dì Fide! in favore dei candidati co– munisti, in seno al comitato esecutivo della centrale sindacale, e ciò avvenne nel novembre 1959, contemporaneamente all'arbitraria detenzione del coman– dante Hubert Matos, fatto che originò la tanto discussa e sospetta scomparsa dell'allora comandante Camillo Clenfuee:os. II resto è noto: l'assalto comunista ai posti vitali della nazione si rea– lizzò sfacciatamente e senza belle maniere; tutto fu invaso col consenso uffi– ciale e glt oppositori furono condannati al... fuoco eterno. 621

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