Volontà - anno XVI - n.10 - ottobre 1963

Ma se il sindacalisrno elellorale del dopoguerra poteva regger-si sulla forza del mito politico e della tensione internazionale, questo nuo– vo sindacalismo, che non può offrire suggestioni esterne e 11emmeno può dare bene /i.ci economici apprezzabili essendo aggiogato al carro della produzione capitalista, ha già scoperto i suoi limiti. l'indiscipli– na delle masse si è manifestata clamorosamente in vari episodi e co– stituisce 1111 elemento preoccupante per gli attuali dirigenti sindacali. Le manifestazioni di questa indisciplina non sono incidenti isolati ma sintomi di una importante svolta sociale, l'inizio di un vero movi– mento operaio che incomincia a rompere la crosta burocratica da cui è ricoperto e immobilizzmo. Questa rottura è avvenuta finora soltanto sui metodi di lotta: nell'episodio dei metalmeccanici ed in altri episodi delle più recenti lotte sindacali, le masse sono sfuggite al controllo per manifestare co11metodi più decisi, ma senza investire i termini della verte11za,senza modificare le rivendicazioni ufficiali, con richieste più aderenri alle loro esigenze vitali. Ma l'ulteriore sviluppo del movimento operaio dovrà incidere sul terreno delle vertenze; dal seno stesso del prolewriato in lotta non tarderanno a sorgere gli animatori che por– ranno chiaramente le ragioni e gli obiettivi della lotta; ragioni e obiet– tivi solidaristici che pongono richieste unitarie e non impastate di egoismi di categoria o aziendalistici. L'apparire di rivendicazioni nate dalla base proletaria sarà l'alto di nascita del movimento operaio finora turlupinato dai politicanti e dui padroni. Tali autentiche rivendicazioni proletarie faranno certamente la lo– ro apparizione nei limiti aziendali e di settore, ma il loro timbro soli– daristico sarà inconfondibile e tenderà ad espandersi nwlgrado le acca– nite ritorsioni. Sarà compito degli anarchici e delle minoranze rivoluzionarie fa– vorire la genesi della nuova coscienza operaia ponendo istanze di ca– ratiere generale che diano ad essa una sicura prospettiva .. Le trame reazionarie avrebbero così una vera risposta popolare che non si ras– segnerà ai pateracchi governativi come avvenne nel '60, ma porrà con– dizioni nuove alla vita sociale. L'arroganza padronale e l'esasperazione proletaria stanno di fronte sulla soglia di questo nuovo inverno e la commedia politica non potrà durare a lungo. ALBERTO MORONI 550

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