Volontà - anno XVI - n.10 - ottobre 1963
gtiamo sottolineare una cosa: poichè non è mai stata j,r gicx:o una cosa più alla, bisogna in tal caso studiare i risclri da affrontare. Nel 1957discutemmo sulle vie da segui– re e decidemmo di sviluppare su più va. sta scala le formule tradizionali di proto-– sta: i dibattiti pubblici, le petizioni, le di– mostrazioni, la marcia. Iniziammo l'azione diretta contro le ba. s, di missili con una manifestazione orga– nizzata dal « Comitato dei 100 • che si e– ra formato nell'inverno del 1960-6/.Con la nostra azione portammo una sfida di– retta allo stato ,rucleare attraverso la di– subbidienza civile di massa attuata con mezzi non violenti (il «sit-•down•J.Non po– tevamo più accome11u1rcidi lasciare tali questioni nelle mani dei nostri rappre– sentanti eletti. Desideriamo sperimentare altre nuove forme di azione, compresa un'azione in campo industriale, non solo come mezzi di protesta, ma di eflet1iva e decisa resi– stenza. Ed è appunto nella prospettiva di un'azione coordinata sul piano interna– zionale, che riceviamo un grande incorag– giamento dalle notizie che ci giungono da movimenti degli altri Pae..si. Si è svolto Ira noi mr ampio diballito sulla que..stione se la nonviolenza è un priticipio o una tattica, e questo dibattito conti,iua. Alcu11iacceltano la notiviolem.a soltanto perchè dd buoni risultati. Altri invece trovano il suo fo11damento in pri,i– cipi più alti e prospettano le possibilitd di una societd interamente nonviole,rta. Quando le nostre leggi sono impiegate per difendere la bomba atomica, allora cessano di essere 11ostreleggi e noi siamo pronti a disobbedire. Se da questo nostro 604 auo deriva per noi qualclte solfere,iz.a fi– sica o una multa o la prigione, dobbiamo confrontare queslo costo col costo clre de– riverebbe dal fallime11rodella nostra im– presa • la morie di ce111inaiadi milioni di persone. Non vogliamo diventare de; mar– liri, ma stiamo semplicememe facendo cii) che consideriamo 11ece..ssario.Noi dicia– mo ai noSlri governanti, che pretendono di rappresen1arci e preparano la guerra: • no! non possono fare ciò in nostro no– me». Inspirali dall'esempio di azione non vio– lenta in altri paesi, stiamo creando un nuovo movime11to in lngliilterra. Questo tipo di azione ci dd, fra l'altro, una nuer va e più profonda possibilitd di richiamo e di comunicazione. Il nostro sviluvpo ~ poco uniforme e purtroppo facciamo an– cora degli errori, ma è fuor di dubbio che stiamo facendo dei progressi. Ci auguriamo che voi vogliate libera– mente discutere e criticare questo docu– mento. Desideriamo sviluppare i contalli personali e la cooperazione internazionale fra il vostro e il nostro movimento. J,r. tendiamo discutere co,i voi le idee, la po– litica e i melodi che sono di comune i11- tere..sse,scambiare informazioni e prepa– rare il terreno per un'azione diretta sul piano imernazionale contro le bombe a– tomiche e la terza guerra motidiale. Non dobbiamo fallire. Con i nostri migliori auguri: 11 Comllalo Nazionale del 100 Estate 1962. La corrispondenza può essere indirizza– ta direttamente a: Interna1ional Sub-Com– mittee of the National Committec or 100_ 5 Acton Way, Cambrida:c. Tcl. 51104.
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