Volontà - anno XVI - n.10 - ottobre 1963

Noi non siamo affatto schiavi, come asserisce il Bakunin, di tali •leaa:h, bens\ siamo, con tutto il rimanente della mate– ria, attori attivi, intelligenti, con un3 gamma illimitata di possibilità; fino a quella di distruggere le stessa materia del nostro pianeta e trasformarla in ca– lore, in forza, a profitto ... del resto che esiste fuori di essa. L'equivoco, l'errore, il trucco che c'è anche se non si vede, consiste nel chia– mare leaai i comportamenti della mate• ria quali noi li registriamo; un comporta– mento non implica la necessità di ripe– tersi all'infinito, il comportamento è la scella che in detcnninate circostanze la materia sceglie ed adotta come risultante di un grandissimo numero di forze, diver– se in intensità e direzione, che essa ma– teria rc11istra nel momento stesso della a– zione, come fosse, né più né meno che un calcolatore elettronico. La materia a nostra conoscenza non si comporta sempre allo stesso modo. L'uo– mo stesso. costituito di materia, ha i com– portamenti più di\Tersi anche, e si noti, anche, in presenza degli stessi stimoli. li rauo di ritenerci schiavi è a mio iiu– dizio un non carpirne un bel nulla. Lo schia\To ubbjd.iscc, non collabora, E' strumento, non ra parte del motore, non pesa nel gioco delle azioni possibili; I~ dove noi uomini, come materia, e materia altamente specializzata, concorriamo vo– lenti o nolenti alla soluzione di ogni nu~ vo problema: sia un pozzo di petrolio era.forato, sia un nuovo letto dato al tor– rente, sia, come lo ru cinquemila anni fa. seminando e raccoaliendo e conservando per l'inverno il primo arano. L'uomo era nomade ... perchè tale era il solo comportamento possibile a quel tem– po per sussistere; ed ceco che nella ma- 600 teria del suo cervello un comportamento del tutto nuovo si individua, si precisa e.-. quell'agricoltore sedentario, individuato nella Bibbia col nome di Abele, determi– na tutta una nuova • lcaae• umana, la convivenza sociale e di là una ci\Tiltà, pri• ma impensabile. Noi non siamo schiavi del comporta– mento della materia: vi collaboriamo; e finchè questa dignità ci fa vivere, ne~su• no più di noi superbo, più individuo, più libero. La scienza studia, elenca, ricerca i comportamenti della materia, cioè le re– lazioni che intercedono fra le varie sue parti in un determinato momento o pe,.. riodo, ma non ha mai preteso che il com• portament,o in quanto •leaae•, debba per. sistere anche oa:ai ! Infiniti sono i com– ponamcnto, in quanto •lCiiC• debba per– ne ha tratto la scienza sono talmente in• garbugliate, talmente si intrecciano, si scvrappongono, che oani fatto alla fin fi. ne è un fatto a s~. come avviene, con e• sc.mpio classico, nelle previsioni mctere~ logiche, per le quali, in presenza di trop– pe •leggi., cioè di troppi diversi compor. tamenti, si finisce di ricorrere al calcolo delle probabilità per dare ... la probabilità che domani brilli il sole o il cielo sia nu– voloso. Un bel risultato! Ben altro bisognerebbe dire, se questo non fosse solo uno sfogo. Molto ho del resto detto sopra • Il Caos •· Che poi ta– luno veda il Tutto in modo del tutto di– verso dalla massa, PoCO ~ a meravigliarsi. Lo dicono anche i preti: massimo proble– ma salvar l'anima, cioè, diciamo noi aKJ]o– s1ici, essere noi stessi. Noi e non ali al. tri. Tanto peagio per noi, oppure... tanto peggio per ali altri. L'INDIVIDUALISTA

RkJQdWJsaXNoZXIy