Volontà - anno XVI - n.10 - ottobre 1963
litico, è tempo di conquiste elementari per la classe dei lavoratori. Tempo di messianismo rivoluzionario dal quale non Si liberano le stesse intelligenze cli punta del movimento operaio rivoluzionario. La prima guerra mondiale, il fascismo, la parentesi scatenata del furore dispotico delle dittature fabbricate dagli interessi moncliali del capitale, ha lasciato un vuoto di continuità che sembra per noi, incolmabile. Continuità di interpretazione contingente dei fenomeni sociali, continuità di metodo, continuità di costume. La noslra propaganda è ancora sentita, riesce a farsi ascoltare e riceve consensi nelle aree più depresse della tavola configuraliva del panorama sociale. Là, dove si combatte ancora per un minimo di garanzie vitali, dove il mec– canismo mentale degli uomini s'innesta sui bisogni più elementari, un comizio anarchico riempie ancora una piazza. La nostra concezione dei socialismo, il nostro metodo, i nostri studi, devono tenere conto di questa mutata situazione d'ambiente. L'anarchismo oggi, deve costruirsi gli strumenti di lavoro (sia pure limitato il discorso a quello di lingua italiana, in Italia) che siano idonei ad un tipo diverso di lavoro com'era con• cepito in altri tempi storici. Il Movimento, nell'insieme, non è ancora sensibile a dibattiti di esame che prendano in considerazione questi dati acquisiti da un'esperienza di tra– sparenza solare. Occorrono doti di sensibilità sociale di tipo collettivo, che vengono svilup– pate quando c'è una vita militante, ordinata su impegni di lavoro collettiva– mente discussi ed accettati. Occorrono qualità intellettuali affinate dall'uso costante d'una critica aper• ta alla ricerca; occorrono studi documentati e soprattutto non aver paura di dispiacere a se stessi ed agli altri compagni che non condividono posizioni ra– zionali di ricerca. Il dibattito proposto da Tierra y Libertad, che si stampa ne] Messico, pro– pone cinque «Punti» che sono validissimi per tutto il corpo anarchico mondiale. Rimane assolutamente isolata la suggestione magnifica del lavoro fatto dagli anarchici spagnoli; loro, quelli spagnoli, potrebbero aiutarci bene a sviluppare questo dibattito. La loro esperienza, somma di negativo e di positivo, potrebbe essere di ca• pitale importanza per la continuità del discorso-dibattito. Da noi, in Italia, oggi, non c'è possibilità concreta d'un dibattito di livello culturale adeguato all'im- portanza. Un dibattito che investa l'interesse di uno strato discretamente sensibile a questo genere di problematica. Basta ascoltar le voci in famiglia per intuire che v'è ancora bisogno di molta preparazione culturale, di molta sensibilizzazione al dialogo, sia pure soltanto interno come premessa di quel1o esterno. Ragion per cui, questo stesso intervento, mancando di preparazione specifica l'interlocutore, viene presentato, esso medesimo, come « Considerazioni Introduttive per un esame specifico •· 566
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