Volontà - anno XVI - n.10 - ottobre 1963

produce annualmente: 5.750.000 tonnellate di rame, 100.000 tonnellate di co– balto, 60.000 tonnellate di zingo elettrolitico, 500 tonnellate di cadmio, etc., sen• za contare i prodotti di consumo corrente. Tutto quanto si produceva nel Congo si apparteneva al Belgio, per il quale costituiva la principale ricchezza. Ma, quando si dice « al Belgio», è evidente che ci si vuol riferire « alle classi agiate e possidenti» del Belgio, ed ancor me· glio e più propriamente all'Unione Miniera dell'Alto Katanga. Che cos'è l'Unione Miniera dell'Alto Katanga? Nel 1959, subito dopo la teorica indipendenza del Congo, essa era costituita da tre società: I) La Società Generale, che è una Banca belga, analoga alla Ban– ca di Francia, la quale possedeva il 16% delle azioni; 2) La Tanganika Llmlted, società inglese, che possedeva il 14% delle azioni; 3) La Banca dello Stato Congolese, che possedeva il 25% delle azioni. Il restante 45% delle azioni era ripartito fra un centinaio di migliaia di azionisti: francesi, belgi, italiani, inte– ressati soltanto ai dividendi a seconda del numero delle azioni in possesso dei singoli. Chi procurava questi dividendi era, naturalmente, il lavoro dei negri con– golesi, pagati con salari di fame, così come avviene in tutte le colonie. Di qui il malcontento dei proletari negri cd anche il malcontento della classe agiata congolese che, piuttosto di spartire gli utili con la Società Generale del Belgio e con la Tanganika Limited, avrebbe preferito tenere tutto per sé. Proclamata l'indipendenza, il malcontento di questa classe agiata, si manifestò apertamente contro il nuovo governo congolese. UNA LOTTA SORDIDA: Di questa vicenda congolese, nel movimento Ji. bertario europeo, non abbiamo visto che il diritto di un popolo a disporre di se stesso ed a reclamare la propria indipendenza. Ai nostri occhi, le «cose» si presentavano con una straordinaria semplicità e, senza alcuna riserva, era– vamo a fianco del popolo congolese. Ma, nei fatti, le «cose» erano ben più complicate, per come è dimostrato da un'analisi di fondo. a) Vi sono dei bianchi agiati, così come vi sono anche dei negri agiati, i quali ultimi esprimono le aspirazioni del popolo: Lumumba, Tschombé, Gi– senga, Bomboko, Kasavubu, lllco, etc., nomi che ancora risuonano nelle orec– chie cli tutti. Jn nome del popolo, per il popolo? No, per essi! Il popolo non faceva che seguirli senza sapere dove veniva condotto ... Nello spirito di questi leaders, il popolo negro, al posto di lavorare per la Socielà Generale del Belgio e per la Tanganika Limited, doveva lavorare per loro e per i differenti clans che si erano installati al governo e che avevano cercato, come prima cosa, di far passare questo principio nei fatti. b) Alla Società Generale cd alla Tanganika Limited non restava che resi– stere, alla meglio, alla pretesa dei leaders agiati negri: i dividendi dell'Unione l\tlnlera dimostrano fino a che punto le due società erano riuscite a tanto, se il solo 25% dei benefici veniva attribuito al Governo congolese. Bisogna preci- 560

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