Volontà - anno XVI - n.10 - ottobre 1963
anarchiche, solo di riHessO". Egli non potè svolgervi tma diretta influenza - anche se fu diverse volte in Svezia - perchè a tutt'oggi, se si eccettua qualche breve scritto, pochissimo è stato di lui tradotto. Solo, fra i dJversi teorici anar– chici, Pletro Kropotklne è relativamente noto e si conoscono alcune sue opere tradotte. Sono le più essenziali, però quali « La Conquista del Pane», le « Me• morie» e il « Muluo Appoggio». Ma nessun altro aspetto della poli'edricità delle Idee anarchiche è conosciuto. Non l'aspetto collettivista sostenuto dagli spagnoll attraverso R. Mella e Anselmo Lorenzo; non quello comwtlsta degli italiani col M31atesta e il Mer1ino; non quello dei francesi Eliseo Reclus, Jean Grave, Se– b.:istlen Faure, ecc.; non dei tedeschi Johann Most, Gustav Landauer e di E. Miihsam. Hanno csc•citato una certa influenza i sindacalisti di vecchio stampo, provenienti dal movimento anarchico, come Pelloutier, Griffeuls, Patau:~, Yvetot ». Niente appcsanlimcnti teorici, ma opera minuta di semplici militanti, che, in Sezia, sono cresciuti nella opposizione all'azione della socialdemocrazia, la quale aveva innalzato la sua impalcatura teorico-pratica di un socialismo venuto a stabilirsi in Svezia filtrato dalle esperienze della Danimarca e della Germa– nia. Il socialismo svedese che oramai non può nulla attingere da quello tede– sco, che ha assunto forme e metodi antidemocratici, accetta dalla Danimarca il suo socialismo «pragmatista» e di apertura solo verso i problemi interni. In questa situazione ed in tale ambiente, con la costante preoccupazione di trovare o conservare un lingu::iggio adatto a farsi capire, il movimento anarco– sindacalista ha adottato anch'esso una formula di «compromesso,. per inse– rirsi e cercare di dare agli avvenimenti una impronta sua e « creare una demo– crazia più vera, più conseguente, più effettiva che potrà W1 giorno sostituire Il « Welfare State » sviluppando al più alto grado possibile le libertà umane nel seno delle strutture sociali complesse del1'avvenlre » ( 4)- Questa particolare presa di posizione ed attitudine di azione ha posto la S.A.C. in una posizione «revisionista», in contrasto con i metodi rivoluzionari preconizzati dagli anarco-sindacalisti degli altri paesi. Ma questo svedese è veramente un fatto «nuovo», uscito da condizioni profondamente nuove e tali da permettere anche agli anarco-sindacalisti di trarre delle conclusioni diverse, anzi opposte da quelle fino ad ora suggerite dall'esperienza? Di sostanziale non vi è che il desiderio, anche il tentativo, di modificare i rapporti fra lavoratori e datori di lavoro, affidando allo Stato il ramo assisten– ziale; ma permane la struttura capitalista ben ferma sulla cui possibile ed auto-– matica demolizione non debbono nutrirsi illusioni. Il capitalismo, nè in Svezia, nè altrove, ha intenzione di suicidarsi o di sparire senza opporre seria resi– stenza. Gli anarco-sindacalisti svedesi sono di parere contralio e ritengono che la (4) Op. cit. pag. 8. 554
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy