Volontà - anno XVI - n.10 - ottobre 1963
Impossibile procedere altrimenti nel nostro paese. La popolazione pensa in ter– mini pacifici e se noi tentassimo di condurla ad azioni rivoluzionarle ci ren– deremmo ridicoli e provocheremmo UJ1aantipatia generale. Le azioni di violenza in una società largamente pacifica non otterrebbero a1tro risultato che parago– narci ad un elefante in un magazzino di porcellane ». Abbiamo accennato che in Europa, sopratutto in Francia, Italia, e Spagna, le idee anarchiche, nella loro multiforme espressione, hanno esercitato una grande influenza sulla nascita e sullo sviluppo dei movimento operaio e ne è venuto fuori un movimento sindacale dinamico e profondamente rivoluzionario, pronto all'azione. In Svezia s'è avuto uno sviluppo diverso. Sorto con altre carat– teristiche e soprattutto per la grande influenza che ha sempre esercitato la social– democrazia tedesca e la tendenza laburista di tipo inglese, il movimento operaio non si è quasi mai liberato dalla politica originaria del «compromesso», ed il movimento anarchico non si rilevò che quale movimento di protesta contro i metodi socialdemocratici ed accomodanti della socialdemocrazia. Le sue ori– gini sono legate alle idee ed alla mentalità della socialdemocrazia, anche se con questa, ad un certo momento, romperà. Il movimento anarchico si formò nel seno stesso del partito socialista, capeggiato da una équipe di giovani mili– tanti della Federazione giovanile, i quali, prima di rompere col partito e di seguire la propria via e di forgiare una vita propria, tenteranno di portare nel– !:l scissione tutta la Federazione giovanile e il giornale t1 Brad » (Il Fuoco) che, poi, diventerà il primo giornale anarchico in lingua svedese, il giornale che si pubblica ancora trimestralmente. Questa sua origine, unita ad una forse scarsa preparazione teorica in alcuni dei suoi animatori, (uno ad esempio, e dei maggiori, Himke Bergegran, gran– de oratore ed editore del giornale « Brand », aderiva nel 1919-20 alla fondazione del partito comunista), permetterà la conservazione e la maturazione della mentalità « accomodant~ :>, che ha portato alla attuale caratterizzazione di tut– to il movimento anarco-sindacalista. Infatti, in un intervista (3) avuta qualche mese ra col redattore del settimanale « Arbetaren », organo dell'organizzazione anarco-sindacalista della S.A.C., Evert Arvidsson, affermava che il movimento anarco-sindacalista aveva trovato nella stessa Svezia le ragioni della sua esi– stenza e della sua azione e non tanto come risultato di una profonda prepara– zione ideologica e teorica. Fu dalla particolare situazione politica e sindacale creatasi ai primi del nostro secolo che sorse l'idea e si presentò la necessità di dare inizio al nostro movimento. Rispondendo alla domanda: a quali pensa– tori anarchici maggiormente avete attinto e quali di essi più grandemente han– no influito sulla formazione del movimento anarchico in generale e su quello anarco-sindacalista in particolare? - l'intervistato precisava: t1 Michele Bakunln ebbe Indubbiamente Wla certa lnfluen7.a, ma, come per altri teorici delle Idee (3) Vedere il giornale « Umanità Nova• del 4 agosto 1963 « Una intervista col reaatlore del!'« Arbetareu •· 553
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