Volontà - anno XVI - n.8-9 - agosto-settembre 1963
gli effetti della superstizione medioevale, gli orrori della scomunica e delle in– terdizioni, e la umiliazione dei più grandi monarchi ai piedi del Papa! (8). Che c'è di tanto diverso tra la mentalità europea e quella della vedova dell'Indostan che si butta sulla pira funeraria del suo sposo? Che c'è di più immorale della ingannevole presupposizione che spinge la moltitudine dei paesi commerciali a considerare l'inganno, la falsità, e la trappola come il modo d'agire più effi– cace? Per quanto questi errori possano essere mastodontici, la forza della ve– rità, una volta che venga ad essere prevalente, sarà incomparabilmente più grande. L'uomo reso schiavo dal riserbo, dalla superstizione e dalla soperchie– ria, resterà sempre soggetto ad un intimo dissidio giacchè esso disapproverà con incosciente critica, la condotta che è stato costretto ad adottare. Nessuna coscienza può essere sviata tanto lontano dalla verità che non abbia, successi– vamente, nel mezzo del suo avvilimento, continui ritorni ad un principio mi– gliore. Nessun sistema di società può essere tanto impregnato d'inganno da non potere suggerire sentimenti di virtù, di libertà e di giustizia. E' da aggiungere la ragionevole e conclusiva osservazione che l'errore non sarebbe sempre così spaventoso e di lunga durata se il governo non lo soste– nesse col suo appoggio. Il pensiero, per sua natura, si adatta alla percezione delle idee, alle loro correlazioni e diffc1·enzc, sicchè il suo più adeguato scopo consi• ste nel giusto discernimento di esse. L'enore certamente, un tempo, sarà stato il risultato di nostre percezioni parziali; però, dato che le nostre percezioni muta• no continuamente e djventano sempre più definite e corrette, i nostri errori potrebbero essere passeggeri ed i nostri giudizi potrebbero approssimarsi sempre più alla verità. La dottrina della transustanziazione (9), la fede cioè che gli uo– mini realmente mangino carne mentre mangiano pane, e bevono sangue urna• no mentre bevono vino. non avrebbe potu10 mantenere giammai la sua su– premazia per così lungo tempo se non fosse stata suffragata con la forza da parte dell'autorità civile; così come gli uomini non si sarebbero mai persuasi che, per tanto tempo, un vegliardo eletto con gli intrighi di un conclave di car– dinali, dal momento dell'elezione potesse diventare puro ed infallibile se questa persuasione non fosse stata sostenuta d<1.llaforza e mantenuta con le rendite, con le prebende e con i compensi. Un sistema di governo che non cencedesse la sua approvazione alle idee (8) E' palese il riferimento ad Enrico IV, che si umiliò, nel gennaio l077, a papa Gregorio VII. (9) Ha come simbolo l'Eucarestia, uno dei sacramenti delll'I Chiesa cauolica. 492
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