Volontà - anno XVI - n.8-9 - agosto-settembre 1963

p1·c\en1iva approvazione dell'ufficio cen- Alicata, parlando alla Camera il 12 gcn– lralc per la cinematografia•. Quando ~i naio 1956, disse: • Noi abt-iamo aggiun– sappia che la stessa legge istituiva anche to anche il vilipendio de 11a religione. talune • provvidenze economiche• in fa- Ciò perchè noi siamo uomini politici Yon.! dell'industria cincma1ografica nazio- e ci rendiamo conto della realtà in cui nale, subordinatamente a certe condizio- :,i trova il nostro paese ... •- ni, non è difficile capire come la • fo. L'avvocato Lelio Bosco. a sua volta, coltà • concessa ai produttori si tra:.for- con fine sensibilità giuridica, precisava masse praticamente in «consuetudine•, che con alcune •garanzie• credeva vera– cioè in •obbligo•· mente che si potcssc1·0 • contemperare L'evento fu solennemente proclamato le esigenze della censura con le esigen– alla Camera da Giuseppe Di Vittorio, 11 zc della nom1a costituzionale •· quale disse che la nuova legge si ispira- Con tutto ciò, Mario Alicata aveva il \'a a principi generali sui quali era stato coraggio di dichiarare: • Noi siamo sta– raggiunto un • completo accordo• tra ti i primi in Italia, subito dopo la Jibera– lavoratori, industriali e ailre categorie, zionc, a prospettare l'esigenza di garao– e che quest'accordo era un • esempio di tire alla cinematografia nazionale, attra– collaborazione utile, produttiva e perciò \erso adeguate norme legislath•e, possi– incoraggiantc •· bilità di esistenza e libertà di esprcssio- Ouesta armoniosa collaborazione, que- ne •· sto accordo " completo• rovinano mise- Al • vilipendio della religione ,. come ramente non appena socialisti e comu- causa di bocciatura di un film i comu– nisti vengono estromessi dal potere. E' nisti rinunciano solo nel febbraio 1959, solo allora che le opposizioni marxiste c0, quando Lajolo, Alicata e altri presenta– minciano a rivedere, nel settore dello no una nuova proposta di legge alla Ca– spcttacolo, la propria politica. Nel 1950, mera, con la quale chiedono che la cen– i\ deputato socialisla Guido Mazzali pre- sura sia applicata solo per evitare le of– scnta un disegno di legge sulla • rcg0, fese al e buon costume •. lamentazione della censura sugli spetta- coli •• chiedendo che la censura • non Dei fascisti non mc11c conto di parla– deve essere dettata da ragioni di carat- re. Essi hanno una \'Ocazione naturale tere politico, religioso, culturale, esteti- per la disciplina ferrea (salvo poi a fre– co, ma csclusivamen1e da preoccupazi0, garsene fascisticamente di ogni discipli– ni di ordine morale: tutela del buon co- na al momento opportuno, sia per ar– s1umc •· I socialisti non propongono la raffare, sia nell'ora del si salvi chi può). soppressione della censura, ma soltanro E' owio, perciò, che si battano corag– un suo riordinamento. giosamen1e sempre per la censura e per Qualche anno dopo, il 23 marzo 1955, il rispetto dei sacri valori (patria, onore socialisti e comunisti ripropongono un nazionale. eccetera). Sono gli stessi valo– nuo,,0 dh:.egno di legge sulla censura, ri strenuamen1e difesi dal governo e dal– chiedendo che tra i motivi per cui d0, le forze che possiamo chiamare di con– vrcbbc essere vietata \a pubblica rapprc- servazione economica e sociale. sentazionc di un film ci sia i! • vilipen- Contro queste forze le sinistre d'ogni dio della religione•· li signor Mario corrente si sono battute, e si è arrivati, 471

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