Volontà - anno XVI - n.6- giugno 1963
soggettarsi unicamente a fini pratici, sia perchè la pratica vera dell'uomo libero consiste nella manifestazione della propria libertà, sia infine perchè gli uomini pratici, agendo in base a delle massime e non in base a dei princìpi, sono, in definitiva, degli spiriti conformisti e non degli spiriti liberi. L'educazione reali– sta ha creato sì dei caratteri sani, temprati e solidi, degli uomini forti e dei cuori fedeli (il che costituisce un apprezzabile risultato), ma non potrà riuscire a creare veri caratteri, in cui la fermezza sia flusso ininterrotto dell'autocreazio– ne incessante, cioè dei caratteri eterni, rinnovantisi in ogni istante per l'inesau– ribililà dell'energia creatrice dell'Io. « Ogni Sapere, per quanto lo si voglia immaginare dotto, esteso, profondo, per quanto largo ed accessibile, resla sem– pre qualcosa di esteriore sino a quando non venga ad integrarsi nel centro invi– sibile dell'Io per poi ivi rinascere con forza invincibile, ed ivi risplendere magni– ficamente come forma di volontà, come spirito soprasensibile»: il sapere deve cessare di attaccarsi alle cose per divenire sapere di sé, per convertirsi in istinto, in« scienza Incosciente» che determina spontaneamenle l'azione dell'Io perchè è divenuta volontà. Per giungere a questo scopo, occorre che l'educazione sia individualistica, che la scuola non ingombri le menti dei discenti col nozionismo ma che sviluppi l'individualità di ciascuno; che non sopprima o indebolisca la volontà del fan– ciullo gìacchè i cosiddetti !~ro «capricci)) hanno •.-:-.:;ione di esistere facendo essi parte della curiosit.:. sana e della sete di conoscenza; che il .:~1cstro non adoperi la facile arr..a dell'autorità giacchè l'uomo libero non ha bisogno C.:',::,_,,_orità e se il fo:,ciullo non impara a sentirsi, nulla avrà appreso di valido. Scienza e vita sor.o incompatibili nel senso che qualsiasi concordato fa deviare l'educazione dallo scopo che si propone; la scuola deve, pertanto, diventar vita ed il suo idea– le, come quello della vita, deve essere l'autorivdazione, l'automanifestazione, la autorealizzazione dell'individuo. Alla scuola non deve bastare la creazione di liberi pensatori, giacchè essa deve concorrere alla formazione di esseri coscien– temente. esteriormente e moralmente Jiberi. Quindi, conclude Stirner, al di sopra degli umanisti e dei realisti bisognerà porre i moralisti o individualisti, i quali, trasformando la scienza in forza attiva e sostituendo al periodo della libertà del pensiero l'era della libertà della volontà, concilieranno, elevandosi al di sopra di essi, i due antichi indirizzi pedagogici, l'umaniitico cd il realistico. Il saggio stirneriano è facilmente riconducibile al sistema hegeliano, specie 343
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