Volontà - anno XVI - n.6- giugno 1963

ti di destra o di centro, sotto un aspet– to pratico e simbolico ad un tempo, .sono come le carlc nella manica del giocatore senza scrupoli. Abbiamo vi– sto che il « re di quadri •. la monar– chia, ha perduto tulla la sua efficacia e llllla la sua suggestione: essa è de– stinata a rivivere solo nella fredda im– pon(;nza elci monumenti; cd anche ver– so questi, col traffico odierno, più nes– suno ri\'olgc uno sguardo, nemmeno ruggcvole. La carta, quindi, non ser\'e più. e può essere riposta nel mazzo co– mune. E' ancora forte la II donna di picche•• la Chiesa, ma non è sufficien– te per vincere con sicurezza. Il • fante cli danari •. il pariito liberale, si è ri– velato il « ragazzo terribile•, anche per il fatto che nei suoi panni si trova la parte più competente e più perspi– cace ciel capitalismo; la parte cioè, co– me abbiamo accennato, che sta ponen– do le basi di una futura tecnocrazia. Ed infine, come ultima carta - ma che può avere qualche probabilità di essere posta in gioco - vi è « l'asso di bastoni•, il MSI. il quale, da solo e in quanto pseudo « movimento socia– le•. sarebbe del tutto impotente come forza a sé di dominio politico cd eco– nomico; come impotente si sarebbe ri– velato l'esiguo fascismo del 1919, se la borghesia d'allora non gli avesse con– cessa la • libera uscita•. Ma ora, il baldanzoso •movimento• si considera già sul piede d'attesa ... Naturalmente anche i partiti d'opposizione hanno le loro carte nella manica, le quali un giorno potranno benissimo servire per il « cambio della guardia•. Quelli che poi dovranno restare nel mazzo comu– ne saranno i soliti, ma innumerevoli « due di coppe» i quali, come sempre, dovranno lavorare e tacere ... Il pasticcio politico uscito dalle ul- 332 time elezioni italiane, se da un lato può divertire, d'altro canto dà seria– mente da pensare. Le incognite sono diverse, poichè non si vede come possa andare d'accordo una simile democra– zia. Anche perchè, sotto un aspetto ari1mc1ico, riescono òifficili le combi• nazioni di maggioranza e, di conse– guenza, la caccia per la compra-vendi– ta delle adesioni dei pal"litini con po– chi onorevoli, ma tuttavia sufficienti per far scendere il piatto della bilan– cia a favore degli interessati. Sembra che solo un'offensiva in gran clt.:stile, da una parte o dall'altra, sia l'unico mezzo d'imporsi come classe dominante. E in lale caso, possiamo rigurarci quali potrebbero essere le conseguenze. Facciamo un'ultima riflessione sulla parte del popolo italiano che si è di– mostrata immunizza~ta contro i virus della propaganda politica. Non contia– mo le schede bianche, anche se relati– vamente numerose, poichè, in fondo, non rivelano una vera e propria immu– nizzazione, ma una sorta di ambigua sfiducia e, d'altra parte, anche una cer– ta pusillanimità (si teme forse il • non ha votato• sul certificato cli buona condotta?). Una vera sfiducia verso lo Stato 6i dimostra con l'astenersi dal voto. La scheda bianca è una specie di broncio che si ha verso il principio d'autorità e non l'affermazione di una decisa avversione. La quota degli immunizzali si aggira intorno al 7 per cento; cioè, in cifra tonda, circa due milioni e mezzo di persone. Naturalmente, da tale nume• ro bisogna sottrarre una certa quota di chi non ha potuto votare per diversi motivi cli forza maggiore, oppure per altri motivi che comunque non impli– cano una consapevole volontà di non

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