Volontà - anno XVI - n.6- giugno 1963

tra. La giustissima os~ervazione di Gu– stav Landauer centra il bersaglio della !>tOriain modo insuperabile: « Lo Stato non è una cosa che possa venir distrut– ta da una rivoluzione, è un rapporto esistente fra esseri umani, è un modo di comportamento umano: possiamo distruggerlo contrattando altri tipi di rapporti, comportandoci in altro mo– do•· E tutto questo, in altri termini, si traduce nel fatto che solo un mu– tamento del carattere fondamentale della condotta umana, può offrire se– rie speranze di miglioramento; e che Stato e Società, per il pensiero anar– chico, sono due funzioni inversamente proporzionali circa il benessere o le calamità che possono offrire al genere umano; vale a dire che più è forte il primo più Si rende schiava la secon– da (2). La psicologia definisce • violeniazio– ne psichica delle masse• anche tutto il complesso di una cr,mpagna eletto– rale più o meno democratica. E non parliamo poi di quella violentazionc psichica che nasce dai miti razziali o nazionalistici in genere. Diversi studi, condotti con un certo rigore e fondati sulla statistica, mo– strano che, in media, ;.1ppena il 10 per cento ~fugge alla morsa psichica tesa dai parlili o da una nascente dittatu– ra (3). Certo esistono delle differenze nazionali, ma puramente quantitative, poichè, sostanzialmente, le funzioni nervose sono identiche per tutti gli uomini; cosl la proponione tra sog- (2) Vedi pure nel N. 4 (1963) di <1ucs1a rivi• sta il testo di una chiara cd incisiva conferenza 1enu1a da Colin Ward presso l'Oxford University Sociolog)· Society. (3) I risullati raggiunti furono poi discussi al Com·egno della « Semaine d'Etudes • di Royaumonl. Vedi pure in « Psiche •, Rivista Internazionale di P~icoanalisi - Roma: Novi Oiumbrc 1948. 330 giogali e immuni da • violcnza psichi– ca• può oscillare da 15 a I fino a 7 a I. Una aliquota di non ~oggiogati in ~enso psichico, esiste anche nelle dit– tature più radicate. Certo che, in si– mili condizioni, non è possibile sape– re, diremo così, ufficialmente, cioè per mezzo di regolari elezioni, quale sia la percentuale immune in seno ad una data di1tatura. Facciamo ora qualche riflessione sul– le recenti elezioni avvenute in casa nostra. In primo luogo è necessario premellere che dietro il colore dei va– ri partiti si erge sempre l'uomo in qu~rnto tale: capace, si, di raggiungere vette elevate di ingegno e di sentimen– to, ma altrettanto capace d'immerger– si entro abissi d'ignominia e di barba– rie; cioè costantemente insidiato da diversi istinti primordiali, soprattutto da quelli di agg1·essionc e di dominio, dai quali non e abbandonalo nemmeno nei momenti più felici di una data ci– viltà; anzi, quc~ta li rende lo stesso più o meno evidenti, anche se vengono coperli da termini eufcmi!itici. In ultima ~nalisi, e per ogni tempo e luogo, la -.;ocictà si può considerare di,,isa in due zone: quella dei domi– natori e quella dei dominati (4). Le (4) In realtà, nel campo sociale non esistono confini netti trn duminatori e dominati: un ca– rabiniere o un tun ,donario-burocr.ue , benchc cer. chino di camp:are all:a meglio con un semplice stipendio, possono cherc considerali. nel cam. po dei padroni, 11lù di qualche professore uni– versitario: e~istono piutto~lo grndua1ioni di po– tenLa sempre piu deboli a mano a mano che si procede dallo Staio \erso le ultime categorie di la\·oratori. 'llo.:i fatti, la volonlà di po1cn1.:i• è :ilquanto compl<:~,.a, ma questo non infirma il conceuo di ,uddi\iderc le comunità umane in due wne distinte: una che detiene il coman– do e l'altra che Ùc\e sotto~tare a quel daro co– mando. Diremo meglio che le libertà - legiui. me o no - si rolariuano o sono ammesse solo per gli scopi di una data cla~~c.

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