Volontà - anno XVI - n.6- giugno 1963
rivendicazioni, parallelamente mutò pure il volto e la tattica del capitali– smo, il quale finì con lo staccan,i dal– la sostanza e dal carauere di un tem– po, coi,ì come la religione fu forzata a divenire scientifica, cioè appropriar• l>i di ogni scoperta per sopravvivere en– tro bufere storiche sempre più minac– ciose. E la cosidctta « libertà di vota• re • r u concessa generosamente e sen– za alcun timore, quando la parte più perspicace dei dominatori comprese chiaramente che il diritto di voto non avrebbe mai compiuto una vera e pro– pria rivoluzione. Anzi, vi è di più: sic• come non è più considerato un sem– plice diritto, com'era ai primordi del– l'emancipazione operaia. ma vi è stato aggiunto anche il termine dovere, s'è, venuta prospettando una specie di e– quazione eguagliata a zero; cioè, dopo tanlc lotte, si è ritornati nuovamente nel cerchio ferreo dei classici e discu– tibili doveri, i quali, automaticamente, si trasformano sempre in diritti per chi domina; così come un debito è con• temporaneamente anche un credilo ... per chi dc,·e riscuotere. Però con que– sta dirrcrcnza: che il creditore talvolta può benissimo rimanere berrato; ma, nel gioco della «politica", il credito– re, cioè lo Srnto, non è mai possibile beffarlo, anche per il folto che è sem– pre consapernlmente o incosciamente aiutato dagli stessi beffati. ~dia dinamica della storia, rclativa– mcntc al ruolo palese o segreto che hanno le cla!-tsi dominanli, non agisco– no :,oltan10 forze di superficie, ma pu– re di profondità; e sono appunto que– ste ultime che spesso deludono chi, da una l'i\·oluzione, si attendeva una vera e propria libertà; cioè per il fallo evidentè, e tultavia mai bene approfon– dito, che, in fondo, si finisce col ripri- 328 slinare il medesimo e millenario rap– porto: .la Società sempre dominata dal. lo Stato. L'• animale politico•• sotto certi a– spelli e in diverse condizioni, può be– nissimo agire in modo stupido; ma, quasi sempre, è aiutato da una sua pa1·– ticolare e sollilc psicologia, quando si tralta di studiare i più jnquietanti ri– flessi del suo naturale avversario, cioè del popolo da dominare. Ad esempio esso si compiace nel constatare che almeno una certa maggioranza degli elettori è convinta che, puntando su di un partito rosso oppure nero, si capo– volgono veramente i dcs1ini di un po– polo. Ma si tratta di un compiacimen10 sostanzialmente simile a quello dei pro prietari dei • Casinò •, i quali riescono sempre a ripulire le tasche dei loro inge·nui o troppo speranzosi clienti, tanto se puntano sul rosso quanto sul nero. Il •banco• della politica, come quello delle case eia gioco, finisce col vincere sempre ... La psicologia della politica è straor– dinariamente volpina, e, con souile per– spicacia sa bene toccare i tasti più efficaci al fine d'incidere nell'intelli– genza e nell'animo dell'uomo delb strada, il quale, non appena venissero rallentati tali mcui ipnotici o sugge– stivi, finirebbe con lo scivolare nel cam– po di una indifferenza anonima, o rin– chiudersi nel guscio di un freddo scet– ticismo, verso tulio e verso tutti. L'idea di Dio non ha più la forza di un tempo, anche se le religioni sono ancora entità possenli e operanti. 11 nazionalismo o il mito razziale sem– brano più efficaci 1>er trascinare le moltitudini o per violentare la psiche, sempre fragile nelle sue barriere verso il mondo esterno: L'unità del mondo
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