Volontà - anno XVI - n.5 - maggio 1963
l'altipi::mo di k.iago (l'origine cimbri– ca di queste.: colonie tede!tehc è infaui pura fantw;1a). Agli ini.ti del nostro secolo solo il 20°0 della popolazione di Asiago conm,ceva ancora il \'ecchio dia– lello ed il tedc:.co non era più impie– gato in ncs~una chiesa della zona fin dal 1850. Attu:ilmentc ~i parla ancora tedesco nel comune di Roana (nel 1921 il censimento lo darn come parlato da 190 abitanti ~u 5.000, riuniti in 45 fa. miglie) e tracce della lingua, mese<> late ormai al di.1lc110veneto, si rinven– gono a Foza, Ro110 e nella frazione Ronchi di Gallio. Quanto ai tredici Comuni Veronesi. il più antico documento csis1entc pnr• la di una concessione fotta nel 1287 a dei coloni tedeschi di stanziarsi in quei luoghi allora incolti e clisabi1a1i. Fino alla fine del XVII secolo si parl:.wn an– cora tedesco in 12 dei 13 comuni (Az• zarino, oggi frazione di Velo Veronese; Bosco con Fri.wlana, Camposilvano, og– gi frazione di Velo: Cerio, oggi rrazio– ne di Grezzana; Erbcu.o; Giaua, og– gi frazione di Scl\'a di Prog_no: RO\·e• re; Sclrn di Progno; San Bartolomeo delle Montagne, oggi frazion..: di Sci– , a; Sprca con Progno, oggi frazione di Badia Calavena; Ta\'cmolo, oggi frazione di San Mauro di Saline: Ve– lo Veronese e Val di Porro, oggi fra. zione di Bosco Chiesanuova). In segui– to, la dccadcn1.a si accelera cd agli inizi dd nostro secolo il 1edesco era rimasto mnggioritario solo a Gia1.za, divent:110 minoritario a Selva di Pro– gno e quasi scomparso altrove. Atlu'"II• mente esso è ancora vitale a Gi,u..t'l, do,•e t: parlato eia circa 700 abitanti. Restano le colonie 1cdcsche nelle val– li alpine alla frontiera sviucra. Essi." si raggruppano in quattro vallate di• stinte, tre delle quali (la Val Lesa, ap– pendice delJa Val d'Aosta, la Valseria e la Valle Anzasca) sono situate al sud del Monte Rosa ed una (la Val For– ma27..a)ai piedi del ghiacciaio dal qua• le nasce il Rodano. Questi nuclei sembrano rappresenta• re le ondate estreme delle grandi cala– te germaniche che, dall'Obcrland ber• ncse attra,·erso l'AJto Rodano, aveva– no ,,aticato, nel XII secolo, le Alpi Pen– nine arrivando, anche se per poco, fi. nò al Lago Maggiore. In ogni modo, il Simler (• Valleslae descrlptlo ••Ber• na, 1571) cita come tedesche sci loca• lità delle • Salassorum et Lcponlino– rum vallibus • ollre al Krcmcrial, cioè la valle dei due Gressoney o Val Lesa. Il De Saussure (• Voyagc autour dt1 Mont Rose• . Ginevra, 1789) parla di tre villaggi tedeschi nelle valli di lin• gua italiana e di due nella Val d'Aosta francofona. Lo Schotl (• Dlc dcutschcn Colonlen in Plemont • • Stoccardn, 1842) constata che il tedesco è non solo la limma d'uso comune, mo Jnchc quella delÌa scuola e della chie,;a nei due Gressoncy, mentre ad Issime è solo parlata in famiglia; il francc:-.c è però dovunque la lingua ufficiale. Nel 1910 n.d Issime il francese ha già vin· to il tedesco e dovunque l'italiano e la lingua ufficiale; alla Trinilé il par• roco predica in italiano ed in france• se: solo il fatto che molti abitanti di Grcssoney hanno dei parenti nella Sviz– zera tedesca frena la decadenza com• plc1a del 1edesco. Nel 1927 il tedesco era ancora la lingua d'uso di molte famiglie; in seguito, grazie alla politi, ca fon.aia del fascismo, l'italiano ha so. sti1uito il 1edesco anche come lingua corrente ed attualmente solo le perso– ne anziane o gli abitanti delle frazioni 303
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