Volontà - anno XVI - n.5 - maggio 1963

na di circa 11.000 abitanti intorno a Bova, in provincia di Reggio Calabria, e a Calimera, Corigliano, Castrignano dei Greci, Martano, Martignano, Mel– pignano, Soleto, Sternatia e Zol– lino, per un totale di 25.000 abitanti, nella parte meridionale della provincia di Lecce, dove la lingua resta più vi– tale che non in Calabria. Il ladino. L'Italia ospita due delle tre varietà ladine, cioè il dolomitico ed il friulano; la terza - il grigione - è parlata da 50.000 abitanti del cantone svizzero dei Grigioni (è risaputo che il retoroman– cio è riconosciuto da 25 anni come quarta lingua nazionale svizzera ed in– segnato, nelle sue quattro varietà, nel– le scuole primarie e secondarie). Intorno al ladino è sorta, fin dagli i– nizi del secolo ed anche per chiare in– fluenze nazionalistiche, una viva pole– mica tendente a negare l'esistenza di particolarità linguistiche autonome a questo gruppo. Ciononostante, il pensie– ro e le posizioni dell'Ascoli sono lonta– ne dall'essere smantellate: «Grigioni, Alto Adige e Friuli sono oggi tre zone estreme e separate da un linguaggio estero in origine a tutto l'arco alpino fino alle Alpi meridionali, linguaggio cacciato nelle tre isole at– tuali dal progresso del tedesco da una parte e dall'altra dai dialetti lombardo e veneto delle pianure» (fino agli inizi del X secolo si parlava ladino in tutto il Tirolo). Il ladino dolomitico persiste oggi nella Val Comelico (Comelico Superio– re e Santo Stefano di Cadore), Val d'Ampezzo (Cortina d'Ampezzo, Pieve di Cadore, San Vito di Cadore e Vodo) e Val Livinallongo (Alleghe e Livinal- longo del Col di Lana), in provincia di Belluno; nella Val Badia (Badia e La– dinia), Val Gardena (Ortisei, Ponte Gardena e Santa Cristina) e Val Ma– rebbe (Marebbe), in provincia di Bol– zano; nella Val Fassa (Moena e Vigo di Fassa), in provincia di Trento e nel– la Val Vajont (Erto e Casso), in pro– vincia di Udine. Il ladino dolomitico è parlato da circa 40.000 abitanti, di cui 12.500 nel solo Alto Adige. Il ladino friulano persisle nell'intero Friuli (che, fin dall'epoca del ducato longobardo ed anche sotto Venezia, ha avuto una sua personalità storico-cul– turale) e cioè nella provincia di Udine (Friuli occidentale) e Gorizia (Friuli orientale), ad eccezione delle isole la– dino-dolomitiche, slovene e tedesche. Fino alla fine del XVIII secolo Trie– ste e Muggia erano ladine e relativa– mente ladina resta la zona di Monfal– cone. Il Gartner ( « Die Ratoromanischcn Mundarten,. in« Grundriss der romani– schen Philologie » - Strasburgo, 1904) valuta per il 1888 a 464.000 gli italia• ni che parlano friulano. Nel 1905 que– sta cifra, forse anche per effetto ciel– L'emigrazione, è scesa a 430.000. Il cen– simento del 1921 registra 33.870 abitan– ti di lingua friulana (pari al 17% della popolazione) nella nuova provincia di Gorizia. In una pubblicazione ufficiosa italiana come il« Dizionario Mclzi » (e– dizione del 1942), si parla infine di 600.000 ladini fiiulani (dunque .non meno di 550.000 nella sola provincia di Udine che ha oggi circa 720.000 abi– tanti) e di 120.000 ladini dolomitici {se questa cifra è esatta, in venli anni so– lo un terzo degli abitanti di lingua la– dina dell'Alto Adige, Trentino e Bellu– nese avrebbe resistito al livellamento 297

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