Volontà - anno XVI - n.5 - maggio 1963
Piana degli Albanesi, San Cipirello e Santa Cristina Gela, in pro,iincia di Palermo. Il catalano. La lingua catalana è parlata ncll:1 città sarda di Alghero • y su comarcn ~. cioè il suo distretto, in provincia di Sassari. Durante il regno di Pedro lV d'Ara– gona, la popolal.lone sarda e quella di origine ligure che abitarn Alghero ven– ne espulsa e, dal 1354 in pci, venne w– stituita da una for1e colonia ca13lana - in continuo aumento - di marinai e pescatori. I 25.000 abitanti attuali sono i con– tinuatori di questa colonia medioeva– le, continuatori fedeli paichè il clialct• lo catalano dell'Alghero di oggi con• serva lutte le caratteristiche del cala• lano del XIV secolo. Il franco-provenzale. Questa lingua, intermedia tra il fran– cese ed il provenwle, è parlatn princi– palmente nelJ'intera Val d'Aosta (circa 250.000abitanti). Anticamcn1e sotto il dominio della Borgogna, in seguito feudo vescovile, In Val d'Aosta è concessa verso il 1020 ad Umberto Biancamano come conica e resta da allora ai Savoia. cl XVI secolo due edili i ( 1560 e 1577) di Emanuele Filiberto fissano la delimitaz.ionc tra il francese, divenuto la lingua di cultura delle parlate fran• ce>provenzali, ed il toscano. Imitando in ciò la consuetudine amministrati• va, il sovrnno decise che la procedura si farebbe d'ora in poi in francese ncJ. la Sm 1 oia e nelle alte valli della Dora Baltea (cioè la Val d'Aosia) e della Do. ria Ripari;:1- da Susa a Bardonecchia - ed in italiano nel resto del Piemon• te. La stessa delimitazione fu osserva• ta più tardi per quanto riguarda l'in• -;egnamento scolastico. L'incorporazione, nel 1860, della Sa– voia e della contea di Niua alla Fran– cin, provocò un netto movimento in fa. vorc dell'italianizzazione delle alte val– li piemontesi. E' così che dal 1860 il francese non fu pili considerato lingua ufficiale nelle vallate della Doria Ripa– ria e del Cluson (Susa, Fenestrelle, Pi• nerolo) e l'insegnamento del francese nelle scuole fu sostituito da quello del– l'italiano; i nomi delle località venne• ro grossolanamente italianizzati (il cen– ~imento del 1911 trovò qui ancora 7.000 abitanti che parlavano il france– se). Il governo italiano agì con più pru– denza nella Val d'Aosta dove sentiva una resistenza più forte di quella in– contrata nella regione di Susa. Nel 1882 l'italiano venne dichiarato lingua ufficiale ed introdouo nell'inse– gnamento accanto al francese, ma con diritto di priorità. I consigli comunali restavano liberi di redigere i resocon• ti delle loro deliberazioni e gli atti di stato civile in francc<;e. Nel 1910 il bilinguismo della Val d'Aosta venne rinforzato grazie nl raddoppiomento della sovvenzione statale in favore del• l'insegnamento del francese nelle scuo– le rurali valdostane, che il deputato Rattone riusci ad ottenere alla Came– ra contro una opposizione che parlava apertamente di abolizione sebbene, in quel periodo, oltre 70.000 abitanti par– lassero francese. Le aspirazioni italiche vennero rea• lizzate dal governo fascista il quale, non appena giunto al potere (1922), soppresse senz'altro il sistema bilingue 295
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