Volontà - anno XVI - n.5 - maggio 1963

mentato dall'arrivo di altri profughi, in gran parte agricoltori. Quanti sono oggi i cittadini italia– ni di lingua albanese? Quali le isole che, resistendo all'assorbimento, hanno conservato la lingua, la religione ed i costumi delle antiche colonie? Il censimento del 1861 parlava di 55.453 persone di lingua albanese; qua. rant'anni dopo ( 1901) una maggiore precisione negli accertamenti porta questo numero a 96.000 persone riuni– te in 21.554 famiglie. Il censimento del 1911 constata che l'emigrazione ha ri– dotto il numero degli albanesi a 90.670. Nel 1921,37 comuni conservano ancora una maggioranza albanese pari però a 80.282 abitanti con 20.113 famiglie: l'i– nizio di una politica scolastica di alfa– betizzazione ha reso la lingua italiana più combattiva. Questo per quanto riguarda la lin– gua. Quanto alla religione, i censimen– ti non danno naturalmente nessuna notizia. Attualmente un povero tentativo di difesa è stato intrapreso con la recen– te creazione di una « Società Interna– zionale di Studi Albanesi • con sede a Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo. Al • Secondo Convegno di Studi Al– banesi• tenutosi nel giugno 1961 a Co. senza, si è parlato di circa 300J)(M) al– banesi sparsi per l'Italia (70.000 dei quali viventi in Calabria), ma questa cifra comprende certamente i profu– ghi politici e gli altri albanesi passa– ti in Italia dal 1939 al 1945. Tenendo presente che in qualche co– mune coloro che parlano albanese non sono che una minoranza (è questo il caso almeno di Maida, Mongrassano, Nicastro, Rosciano, San Cipirello, Tre- 294 bisacce e Villapiana), sia perchè costi– tuiscono un nucleo inserito - come frazione - in un comune più vasto, sia perchè si tratta di gruppi emigrati di recente da antichi villaggi albanesi verso i centri più importanti e le cit– tà (come Palermo, dove vivono circa 1.600 albanesi), un quadro approssi– mativo dell'atuale ripartizione geogra– fica può essere il seguente: - negli Abruzzi e Molise: Villa Ba– dessa (frazione del comune di Roscia– no) in provincia di Pescara; Campoma– rino, Montecilfone, Portocannone, San– ta Croce di Magliano ed Ururi, in pro– vincia di Campobasso. - In Calabria: Andali, Caraffa, Car fizzi, Marcedusa, Maida, Nicastro, Pal– lagorio, San Nicola dell'Alto e Zango– rona, in provincia di Catan:taro; Acqua– formosa, Alessandria del Carretto, Ca– stroregio, CerLeto, Civita, Falconara Al– banese, Firmo, Frascineto, Lungro, Mon– grassano, Plataci, San Basile, Santa Caterina Albanese, Spezzano Albanese, San Benedetto Uliano, San Martino di Finita, San Cosmo Albanese, San Gior– gio Albanese, San Demetrio Corone, Santa Sofia d'Epiro, Trebisacce, Vac– carizzo Albanese e Villapiana, in pro– vincia di Cosenza. - nell'Irpinia: Greci (provincia di A– vellino). - in Lucania: Barile, Maschito, Ripa. candita, San Costantino Albanese e San Paolo Albanese, in provincia di Po– tenza. - nelle Pugile: Casalvecchio di Pu– glia e Chieuti, in provincia di Foggia; Roccaforz.ata e San MarLano di San Giuseppe, in provincia di Taranto. - in Sicilia: San Michele di Gaoza– ria, in provincia di Catania; Contessa Entellina, Mezzoiuso, Palazzo Adriano,

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