Volontà - anno XVI - n.5 - maggio 1963

volare le ambizioni politiche ed a creare, a poco a poco, un clima di defezione anche tra le file dei rivoluzionari (17). L'entusiasmo dei giovani rivoluzionari non era sufficiente a neutralizzare la quotidiana e sorda lotta che i centri di potere avevano, sempre più palesemente, incominciato a sostenere. La man– canza di chiari obbiettivi rivoluzionari, I.i impreparazione circa i problemi e– conomici che, a mano a mano, diventano pressanti (18), la partecipazione epi– dermica alla rivoluzione da parte del proletariato diseducato dagli estenuanti tatticismi della C.T.C. {19) ed altri fattori contingenti (ambizioni personali, arrivismo, antipatie etc,) contribuirono alla radicalizzazione della lotta all'in– terno del movimento rivoluzionario. I centri di potere esistenti nell'isola poterono così soffiare sul fuoco dei tentennamenti. degli errori, dell'impreparazione, dell'incomprensione, poterono speculare sull'ineducazione delle masse ponendo loro davanti lo spauracchio di apocalittiche rovine, poterono propagandare il loro viscerale ed interessato an– ti~omunismo, poterono, - ascoltati - promettere un ritorno alla normalità a mezzo di riforme graduali, poterono, infine, confondere l'opinione pubblica passando per i veri sostenitori degli interessi degli sfruttati. Questi centri di potere esistenti nell'isola, lasciati inconsultamente sopra\'– vivere dalla tempesta rivoluzionaria, saranno poi, a breve distanza di tempo, in grado di preparare il boicottaggio commerciale, l'intervento militare straniero, la condanna dell'O.A.S., lo sbarco del 1961. I governi americano e russo, intanto, nicchiavano, ma solo apparente– mente. La riforma agraria e gli altri provvedimenti. Secondo il censimento del 1959, la superficie coltivata, in Cuba, era di cir– ca 700.000 caballerlas {pari a 9,08 milioni di ettari), con 159.958 aziende agrico– le (fincas), delle quali 894 coprivano il 36,1% di tutta la terra coltivata, di cui il 20% circa, per un totale di ettari 1.187.602, apparteneva a 114 grosse azien– de. La distribuzione della proprietà privata, statica oramai da decenni, era la seguente: fino a 25 ettari 1'11,2%; da 25 a 100 ettari il 17,7%; da 100 a 1000 et• (17) « Abbiamo fatto più presto di quanto immaginassimo. ed ecco perché alla ri– voluzione sono mancati uomini fldatl che sapessero come fare ciò che si deve fare e chi lo deve fare. Cosi, In certo senso. queste defezioni sono Il risultato di una rivolu– zione fatta senza un lungo processo rivoluzionarlo». C. WRIGHT MILLS. op. clt. {18) Il provvedimento col qua.le I giovani rlvolm:tonart dlmlnulrono le pigioni del 50% comportò l'arresto Immediato dell'attività delle società dl costruzioni e la conse– guente dlsoecupazlone di circa 80.000 operai del ramo. (19) Quegtl operai cubani che. un mese prima del rovC?sc!amento di Batista. aveva– no !atto tallire uno sciopero d 0 appogglo in favore del rivoluzionari nel gennaio 1959. appena dopo la vittoria militare. Iniziarono una serie di scioperi per ottenere del ml– gJ:oramentl salariali. 271

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