Volontà - anno XVI - n.5 - maggio 1963

La classe proletaria, quella urbana per intenderci, restò estranea alla lot– ta (14), salvo i pochissimi elementi coscientemente rivoluzionari, i quali o raggiunsero i ribelli sulla Sierra o clandestinamente operarono in azioni di• rette. Fine della lolla armata. Il I. gennaio 1959 Batista capitolcwa cd il suo esercito veniva smobilitato o annientato dalle for.:e ribelli. Aveva termine la guerriglia. Ai ribelli della Sierra cd a quanti a\ 1 cvano direttamente appoggiato, con lealtà e disinteresse, la lotta armata, si presentarono, in tutta la loro grave imµonenza e difficoltà, i problemi della continuazione della insurrezione. E, mentre il proletai-iato latino-americano plaudiva alla vittoria dei rivoluzionari cubani, la cui impresa aveva inoculato loro seducenti speranze di risurrezione (15), ia reazione scon– fitta blaterava sul • comunismo» dei fidelisti e preparava la rivincita ed i pe– scecani statunitensi sta,,ano in agguato in attesa degli avvenimenti. Occorreva però anelare avanti sulla via della rivoluzione! lii - La rivoluzionecubana Problematica dc11a rivoluzione. La vittoria militare avrebbe perduto il significato di rouura dell'immobi– lismo secolare se si fosse cristallizzata nel semplice insediamento di nuovi uo– mini al governo dell'isola e si sarebbe potuta, in breve temµo, tramutare in una sconfitta, all'insegna della restaurazione del vecchio ordine, se i rivolu– zionari cubani si fossero chiusi nella « torre d'avorio» della conseguita vit– toria. Come s'è detto, delle classi sociali cubane, prima dell'abbattimento di Ba• tista, soltanto quella rurale - che costituiva il 40% circa della popolazione at– tiva - lasciava supporre una probabile disponibilità rivoluzionaria. Sulle altre classi non si poteva fare affidamento: la classe media poteva acconsentire sol– tanto ad una liberalizzazione della vita sociale e non avrebbe giammai appog– giato una rivoluzione strutturale; essa già manifestava l'intenzione di « borghe- (14) e Non vogliamo lasciarvi con l'Impressione che siano stati $0ltanto I $0ldatl rl• bcl11 della campagna a vincere, nell'Insurrezione. C'era anche una organtz:rozlone clan• destina nella città, e molti del nostri fmte111 operarono là, e là morirono per la rlvolu• zione. Ma le condizioni In città erano molto cattive. molto sravorevoll per la rivoluzione: vl cm una tirannia poliziesca, non com~ sulle montagne» • c. WRIGHT MILlS, op. clt. (15) GEORGES SORIA (Cul>:t :\ l'heure Castro • Pnrls. 1961), scrivendo del fascino che la rivoluzione cubana aveva esercitato sul oopoll latino-americani, sostiene che essa e ha letteralmente mandato In frantumi la dottrina di l\lonroe, In nome della quale, a partire da.I 1823, l'America del Nord ba fatto dell'America latina una Immensa riserva di caccia ... »: la dottrlna di Monroc è oramai un e papiro Ingiallito, buono tutt'al più per essere esposto In un museo ad esclusivo uso degli studiosi desiderosi di approrond!re la genesi di uno del grandi miti della storia mOderna. •- 269

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