Volontà - anno XVI - n.4 - aprile 1963
tende l'adesione, dando inizio a una nuova era. Ma l'ondata delle grandi, globali e, in definitiva, letali teorie politiche è stata per la massima parte un movi– mento di... professori. Basti pensare quanto hanno contribuito alla negazio– ne del messaianismo politico e del de– terminismo storico i vari successori di Cole, i professori Berlin, Popper, Caks– hott, Talmon. Provenivano da destra, dal centro e, in minor misura, da sini– stra, ma il loro rifiuto non sembra es– sere stato accompagnato dalla creazio• ne di qualche nuova teoria sulla Socie– tà, sullo Stato o sul loro reciproco rap– porto. Accellando, per pura comodità, il si– stema, indubbiamente erroneo, di far coincidere a determinati decenni certe correnti di pensiero, potremmo defini– re gli anni cinquanta come il periodo dell'<Htacco alla politica messianica e alle • ideologie», che coincide, infatti, all'inizio, con gli anni in cui l'argomen– to di maggiore preoccupazione per le classi intellettuali era la dibattuta mon– tatura della questione pro o contro la bombn U, proprio mentre una nu0\ 1 a generazione cercava di farsi sentire as– serendo che non c'era ragione di pren– dersela tanto calda in proposito. Poi, improvvisamente, il clima cambiò e la gente pensante si trovò faccia a faccia con quelle questioni di filosofia socia– le su cui i professori ci avevano elar– gito tanti inconcludenti spunti. Suez, l'Ungheria, la bomba, la detronizzazio– ne dello stalinismo, avrebbero dovuto far sorgere in milioni di uomini, a o– riente e a occidente, quelle domande che si possono riassumere in una sola: • a chi devo obbedire, e perchè? •· Appartengo a me stesso, o a qualcu- 198 no, a qualcos'altro? Ho dei doveri ver– so quelle molteplici e complesse asso– ciazioni o gruppi a cui aderisco di mia propria volontà e da cui posso ritirarmi se e quado voglio, oppure li ho verso un ente che dà per scontata l'esisten– za di un contratto con mc, che io non ho sottoscritto e a cui non aderisco? Ho dei doveri verso la Società o ver– so lo Stato? Non sono domande accademiche, que– ste. Oggi stesso lo Stato ci darà la sua risposta, al Tribunale dove vengono processati alcuni dei membri del Comi– tato dei Cen10, i quali hanno osato affermare, con la disobbedienza, che il loro dovere ~ altrove. • Non dobbiamo prendere le mosse dal concetto del contrasto fra indivi– duo e Stato•. dichiarava Cole nel 1945, • ma dal concetto dell'uomo nella sua complessa rete di relazioni e raggrup– pamenti, in parte inquadrate in istitu• zioni sociali di ogni sorta, mai in per– fetto equilibrio, ma sempre mutevoli, cosicchè la definizione di dovere e di comportamento sociale muta con esse •. Questo orientamento, pluralistico e so– ciologico insieme, spiega la simpatia di Cole per un anarchico come Kropotkin, il quale pensava che • lo sviluppo più completo dell'individualità combinata con il più alto grado di spirito associa– tivo volontario in tutti i suoi aspetti, in tutti i campi possibili, per tutti i fini immaginabili... rende sempre mutevoli le associazioni, le quali portano in se stesse gli elementi della loro durabili– tà assumendo constantcmente forme nuove per meglio rispendere alle molte– plici aspirazioni di tulli •· Il • pluralismo • di Cole deriva, cre– do, in parte dalla tradizione eclettica e libertaria di cui i! pervaso il sociali-
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