Volontà - anno XVI - n.4 - aprile 1963
non importa a qual proposito) se non soltanto quando ne valga la pena e, per di più, bisogna che i capi dei J>Opolìab– biano l'impressione che il rapporto delle forze, di cui dispongono, sia loro fa"o– revole. Altre volte, nella valutazione delle for– ze di cui disponevano, i capi dei popoli, non vedevano che le loro forze militari: si trattava di guerre nazionali (Carloma. gno ne fece con successo 52 e Napoleone Primo un minimo di sei). Nel 1914, il torto dei politicanti e degli Stati M:-iggiori fu di non essersi reso conto che l'ér:-i delle guerre nazionali era terminata, che eravamo entrati in quella delle guerre mondiali e che il dogmn del• la guerra rapida si trovava 1·elegato in soffitta. Fu ancora questo il torto degli Stati Maggiori e dei politicanii nel 1939. Nelle guerre moderne, che non possono essere più che mondiali e lunghe, le for– ze militari non sono più un pegno di vii• toria se non sono appoggiate su delle for. ze economiche suscettibili ai far fronte ai bisogni delle armate in campagna; e non penso che l'entrata in campo delle armi nucleari abbia $ensibilmente modiri– cato il problema. Se è neUa poSsibilità di questo genere d'armi di fare dei danni, di cui non si ha nessuna idea, in un'cven. tualc guerrn, l'ultima parola resterà, fos– se pure in un mondo quasi aumentalo, non a colui che tirerà per primo, come generalmente si crede, ma a chi avrà più bombe atomiche a sua disposizione. So– no fermamente persuaso che a Cuba que– sto fattore è stato decisivo. Per riassumere ciò che in questo senso ho scritto su 1al soggetto, a costo d'esser lungo e di annoiare il lettore, ecco dun– que, come vedo il rapporto delle forze sulla soglia del 1963. Il - Il rapporto delle forze economiche Nel 1963, il mondo degli uomini, cioè la tolnlità delle terre emerse, si può de– finirlo così: 135 milioni di chilometri qua. drati, popolati da due miliardi e 700 mi– lioni d'abitanti. Densità della popolazio– ne: 20 abitanti per chilometro quadrato. Due grnndi Stali antagonisti se ne con– tendono le ricchezze, armi alla mano: il Russo e l'Americano. Il primo copre 22 milioni e 700.000 chilometri quadrali ed è popolato da 200 milioni d'abitanti, os– sia 9 abitanti al chilometro quadrato; n secondo copre 7 milioni e 800.000 chilo– metri quadrati, popolato da 165 milioni d'abitanti, ossia 31 abitanti per chilome– tro quadralo (I). Fra i due la messa in gioco rappresenta i tre quarti delle terre emerse occupate dai sci settimi della po– polazione totale. Precisione d'ordine linguistico: per •due grnndi blocchi antagonisti• bisogna intcn. dere, in ciascuno di essi, i gruppi sociali che detengono il Potere. (I) Tutte le cifre, prodotte in questo articolo, sono riferibili al 1958. L'autore non ha \'Oluto basare il suo ragionamen– to su dei dati statistici più recenti, dei quali molti sono controversi: i primi ven– gono dn fonte ufficiale ed è per questo che sono del 1958, mentre i più recenti non sono stati ancora tutti pubblicati. D'altronde la situazione dal 1958,s'è poco sviluppata ed è rimasta pressappoco la stessa, nei rapporti dei dati segnati. For• se, questo rapporto s'è modificato un po– co a vantaggio degli Stati Uniti, ma cosi poco! 241
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