Volontà - anno XVI - n.4 - aprile 1963
tilità. E ognuno deve pagare il tributo del suo lavoro, sincero, generoso, infaticabi– le. Ebbene, l'uomo sente la cruenta serietà dell'universo che scintilla là, lassù, attra– verso i suoi innumerevoli piuneti, di questa suprema realtà che mai smentisce le sue leggi, Jc sue necessità, i suoi pregi e missioni. Più intensamente che mai, l'uomo sente, in verità, quanto grave, quan10 grandioso e sacro è questo nos1ro mondo, di quaggiù, con le sue terre piene di tesori ,,ivi, con le sue popolazioni, che si molti– plicano per il miracolo della comunione creatrice. Ogni individuo sente adesso quanto è delicato e fragile il suo mondo interiore, cd anche quanto, duro e perseverante è lui, per la sua \'Olontà combattiva. Il suo esse– re è altero come UJl tempio, apparentemente semplice; ma ordinato in un modo com– plesso e sc,•ero, uguale al mondo circostante. Gli resta ancora molto da scoprire. Quanti interrogativi fanno sfavillare i suoi e– nigmi sotto la sua fronte di pensatore! Quante energie scorrono nel suo sangue cos1 ardente nei suoi puri aneliti e, ciò nonostante, palpitando di fronte alle nuove tentazioni e ai nuovi pericoli! Perche o– gnuno sente adesso quante debolezze e non l)OChcastuzie quanti disastri sono in ag– guato in lui stesso, nella sua forta umana che non è più che un'onda nell'oceano u• niversale della vita. L'uomo nuovo dei nostri giorni! Rimane in mezzo alle sue stesse rovine, e sulle tombe dei simili che uccise ... Altero è, quale colonna che respira e pensa, imbevuta dal succo di tutte le rivendicazioni e contemplando, con occhi nei quali brilla il terro– re dei ricordi, compresa la sorridente felicità della resurrezione, l'orizzonte nero e rosso della guerra. L'orizzonte in cui, lentamente, penetrano i raggi dell'aurora sempre ci esccnte, di una nuova era, annunciatrice della salvezza mediante l'amore e la libertà. La letteratura di guerra? La risposta, così lo crediamo, è inclusa nella e, 1 ocazio– ne stessa della nostra epaca. Essa non può esser diversa da questa tragica attualità, unica per il suo carattere e ampiezza nella evoluzione della umanità. L, l~tteratura - che non è meramente un riflesso della vita, bensì una manifestazione vitale - fisserà, come le altre arti, attraverso l'impegno sincero e instancabile, inerente ad o– gni creazione, la rcall.à transitoria del nostro tempo. Soltanto in questo modo si conferma l'awcnto d'una era nuo,,a. In effetti, la nuova letteraturn non è, come un fiore o un'oggcllo d'arte, motivo o pretesto di • raffinate emozioni estetiche». Essa è una evidente espressione della coscienza creatrice, diversificata in tanti individui e popoli però unitaria, in fondo, in ogni luogo dove l'uomo afferma la sua solidarietà con i disegni e il destino della sua specie. Essa sarà quindi, la grande pro,,a di peni– tenza, l'ultimo giudizio, di ognuno e di tutti. Sarà, come nelle scritture, dei secoli remoti, sintesi di tutte le sapienze, ricompensa di tulli i sacrifici, fonte che alimenta le energie rinnovatrici. Le molteplici attività e opere terrestri saranno concentrate, come in un microcosmo; in questa letteratura, continuatrice della vera letteratura u• niversale, interrotta negli anni di guerra. Essa sarà!. ... Però non dimentichiamo il presente. Non dimentichiamo che i peri– coli sono sempre in agauato intorno a noi; che i nostri passi rasentano il margine di precipizi apcni o dissimulati. Sempre all'erta! bisogna reagire contro qualsiasi tenUJ• zione, contro qualsiasi miraggio; contro le apparenze del buono e del migliore. Bi– sogna convincersi piano piano e ogni giorno. Rimediare alle piaghe alle debolezze, ai 230
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