Volontà - anno XVI - n.4 - aprile 1963

tudini possedute da odi e finzioni, che si bilanciano alla ricerca d'una brutale e fre– netica conquista: attanagliate da terrori che penetrano fin nei rifugi più reconditi: ubriacate dalle illusioni che dominano con la sanguinosa collera dei mostri apocalit– tici; sorprese da verità, gravate da leggi le quali esprimono le realtà elementari, le necessità più immediate, le credenze più vitali o più letali di milioni di esseri anoni– mi, unificati forzatamente - sotto il pugno ferreo degli autocrati, dei dittatori po. litici, ma anche sotto l'imperativo momentaneo dcli'• islinto » di conservazione - in Patrie idealizzate, in coalizioni immense, sovrane e irresistibili, al di sopra di tutti gli individui che si credono • coscienti e liberi ... Spietate deità, queste Patrie e coalizio– ni si manifestano attraverso la bocca dei capi, di pochi privilegiati che si considera– no eletti fra i mortali cd esigono incessantemente tutte le pene e i sncrifici; tutti gli orrori e le vittorie della vita omicida e, ciò nonostante, insaziabile, sempre anelante al di sopra dei cataclismi delle guerre e delle rivoluzioni. Oh, quest'epoca unica: la nostra epoca, nella quale culminano tutte le tragedie dell'esistenza umana! In questo tempo ogni individuo è un mondo nel quale si agi– tano tulle le debolezze e fermezze; ogni nazione mette in tensione tutte le sue ener– gie, per potersi conservare attraverso il crimine e la distruzione; tuui, individui e popoli, cercano la loro salvezza nelle fatalità sciolte attraverso i loro stessi sm:irri– menti. Tanti franamenti, tanti trastorni totali, tanti deprezzamenti e snaturalizzazio– ni morali, religiosi, culturali, politici, economici ..... Stati in rovina, moltitudini ster– minate, dinastie deposte, presidenti e capi-partito assassinati, governi e regimi spaz– zati dalla furia delle rivoluzioni popolari, cd altri sollevandosi in mezzo alla dispe.. razione collettiva, che cerca il suo faro nelle acque tumultuose dell'odio, della pau– ra e della fame, E' anche l'insurrezione della coscienza illuminata dalla verità, è la ribellione del– l'individuo. E' la rivolta orribile, anch'essa sublime, del popolo contro se stesso, - la sollevazione della nazione ingannata dai tiranni .spinta alla guerra contro altre na– zioni, dai calcoli politici, astuti e criminali dei padroni temporali. Sono gli uragani patriottici; le orgie sanguinose del terrore e della codardia; le guerriglie delle classi sociali ... L'eterogeneità di tante ideologie e interessi camuffati sotto maschere idealiste. Frentici risvegli e febbrili ricostruzioni. E si stabiliscono tanti problemi vitali! E' l'istante che non perdona, con le sue nuove necessità, le sue nuove illusioni. Altre ve– rità e consegne ovunque. E' una tremenda effervescenza, i popoli, - vinti o vincito– ri - si impegnano nel loro lavoro •planetario•· E' l'espiazione e la rinnovazione del– l'umanità che si rifiuta di morire. ln mezzo a tanti disastri, altrettante resurrezioni! Di tanti mondi annichiliti, al– tri si preparano in un caos illuminato dai lampi della rinnovazione, di queste estasi della sofferenza che, finalmente, •comprende» con la ragione purificata nelle lotte eterne dello spirito, e sente, infine, col cuore gonfio d'amore che tutto abbraccia e perdona sempre ... E' l'amore creatore, rinnovato nella tormenta della guerra. Sia gli indi, 1 idui co– me i popoli :;;i cimentarono in tutte le prove del destino, sopportando castighi e in– fortuni. E adesso escono alla grande luce della vita feconda, consolatrice, ma anche implacabile per i suoi mandati di riabilitazione. Perchè tutto deve cominciare nuo– vamente: le opere della concordia, dell'armonia che anela verso nuovi perfezionamen– ti, devono elevarsi su fondamenta sane. La strada della umanità si costruisce attra– verso ogni singolo uomo e mediante ogni popolo. Ogni uomo deve giustificare la sua esistenza su questa terra che ci sopporta e ci alimenta tutti, nella sua incessante fer- 229

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