Volontà - anno XVI - n.4 - aprile 1963

bcrlatis », se cioè non fosse esistita o non esistesse la differenza, quale bisogno ci sarebbe per affermarne il principio? 2) - Altrettanto può dirsi per Io t1 status civitatis ». Se lo straniero venisse t1 equiparato in tutto e per tutto ai cittadini nei diritti politici », se cioè venisse superata l'idea di « nazionalità », cesserebbe la ragione della legge e la necessità dell'inten•ento delio Stato. 3) - La proprietà individuale è, senza dubbio, fonte di diJferenza; abolita la proprietà individua– le, • la differenza sparisce, e con essa il diritto di successione, e quindi la pos– sibilità stessa del codice ». M.i, dopo l'abolizione dello Stato, come si potrebbe provvedere alla puni– zione del delillo? li problema - scrive il Sarno - è mal posto, in quanto bi– sognerebbe prima dimostrare che la t1 punizione» sia il termine necessario per reintegrare il t1 diritto ». Nessuno può dare una simile dimostra.zione perchè manca ogni e qualsiasi rapporto tra la sostanza e il fondamento del delitto e la sostanza e il fondamento della pena. Come per i t1 mali fisici », la scienza è rivoltà a trovare le leggi preventive di essi, così per i « mali morali» occorre dirigersi verso la prevenzione, "erso la limitazione: queste non sono compiti dello Stato, « ma della scienza, dei progrediti costumi, della civiltà ». Lo Stato, meglio jl concetto dello Stato non è t1 assoluto», giacchè gli or– dinamenti sociali, nella loro evoluzione storica, lo oltrepassano per giungere al– i'« Anarchia». « Gli sciocchi, coloro ch•t non hanno l'abitudine di pensare, i me– nestrelli dello Stato troveranno nel loro spirito sempre una lepidezza o un'in– solenza contro l'Anarchia; ma quelli che sono andati a scuola, quelli che stu– diano e lavorano, coloro infine che non si determinano a parlare di un proble– ma prima di averlo s1udia10, sono costretti ad affermare !'alla concezione scienlifica della parola « Anarchia w: la quale oggi forse Potrà sembrare ancora un'utopia, ma è destinata fatalmente ad essere l'avvenire dell'umanità ». E' trascorso un scwmtennio da quando il Sarno, in forma originale, ser• vendosi del •sistema» e del t1 metodo» di Hegel, tentò di assicurare ali'« Anar– chia» un nascimento filosofico. Oggi che gli studi sull'hegelismo sono assai di· vulgati, specie a causa del « p0liticizzamento » che il pensiero marxista, alme– no per quanto riguarda il solo •metodo», ha imposto agli studiosi del pensie– ro sociale, è facile ricorrere ai •distinguo», alla critica (ed anche al silenzio) della imp0stazione del Sarno. In verità il saggio, di cui più avanti abbiamo dato ampi stralci, offre punti deboli, specie se riguardato sotto il profilo del processo storico dell'anarchismo. Resta di esso, non soltanto l'esattezza critica relalivamente allo svolgimento dialettico del pensiero hegeliano, quasi un a- 217

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