Volontà - anno XVI - n.4 - aprile 1963
ad un momcn10 della antilesi e che, quindi, arbitrariamente, aveva negalo il procedere dialc1tico della teoria dello Slato, il quale, pertanto, veniva fermato a quella « monarchia temperata •• che allora era in auge in Prussia. La negazione della negazione, cioè la sintesi, deve sfociare necessariamente in un ritorno al• l'inizio del quale conserverà soltanto gli aspetti positivi; lo Stato è una form3 non adeguata alla pienezza della Idea 1>crchècontiene una dicotomia insanabile: la divisione tra sfruttatori e sfruttati, tra governanti e governati, tra dominatori e dominati; e questa dicotomia, non pctendo comJ)Ortare la piena unità, non patrà conseguentemente adeguarsi alla forma piena. Il ritorno all'inizio, nel superamento dell'esperienza statale di cui mantiene però gli aspetti pcsitivi, è l'« Anarchia •• e non già la fase intermedia sostenuta da Hegel, dello Stato temperato. Questa in breve la conclusione alla quale giunsé il Sarno. E vi giunse attra– verso lo stesso processo logico di Marx ed Engels, i quali, partendo dall'affer mazione che I.> storia avesse avuto inizio dal comunismo primitivo ( - la te si - ) e fosse poi proseguita col periodo della schiavitù del salariato ( - l'anti– tesi - ), conclusero per il ritorno al principio, inteso come nuovo comunismo ( - la sintesi - ). E' evidente, adunque, l'interesse storico che deriva dall'impastazione del Sarno, sul cui • iter logico• intendiamo soffermarci estesamente allo scopo anche di sollecitare gli studiosi tutti sulla problematica filosofica dell'anarchismo. • L' anarchia - esordisce l'autore - è; « la più alta forma di qualsiasi ordin.::i.mcnto sociale•, anche se c'è chi ritiene esservi patente contraddizione tra la parola e la cosa, in quanto mal si accorderebbero l'ordine ccl il disordine, «il caos cd il sistema •• appunto perchè dire « società anarchica • sarebbe lo stesso che dire • società senza sistema•; anche se c'è chi sostiene l'irrazionalità della concez.ione di una società retta ad anarchia, par1endo dalla seguente considera– z.ionc; l'anarchia, nello stato di pcssibilità, cioè nel suo momento logico, non può essere concepita come forma politica, in quanto, per essere l'immagine del caos - il quale per sua natura è informe - cesserebbe di esser tale se « pates· se prendere una forma•; ed anche, infine, se c'è chi sostiene che l'anarchia (di– versamente dall'utopia platoniana che, per rientrare nell'ordine razionale, è pos• sibile), intesa come la più alta forma dell'ordinamento sociale, è soltanto un paradosso, giacchè essa, sfuggendo a qualsiasi «criterio•• non troverebbe fonda– mento nella storia. 2IO
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