Volontà - anno XVI - n.4 - aprile 1963

Si pensi, come esempio tipico. al gruppo degli Stati sud-americani. Nazioni ricche di risorse naturali e di virtuale espansione economica, e tuttavia quasi tut· te dissestate nei loro bilanci. Governate cb una gerarchia politico-militare che della razza latina prererisce meuerc a frullo i peggiori clifolli piuttosto che le intrinseche virtù; difetti che sospingono la compagine nazionale costantemente entro una serie di crisi economiche, e spesso accompagnate da perniciose ri– voluzioni. Cerchiamo ora se è possibile risponde.re alla terza delle domande: a quella con la quale ci siamo chiesti se anche in Llll mondo anarchico la moneta potreb– be avere una giustificata ragione di esistere. Malatesta, col suo pronfondo senso critico, affermava che « L--iquistionc del dcna1·0 è quistione grave quante altre mai•: e che d'altronde oggi (e natural– mente ancor di più in un futuro allamente differenziato da un impressionante sviluppo tecnico-economico) la quistione si presenta ben alt1imenti complica(oj, « Per ora - scriveva Malatesta nel 1922- forse più che preoccuparsi dell'aboli· zione del denaro, bisognerebbe cercare un modo perchè il denaro rappresenti davvero lo sfor1.o utile fatto da chi lo possiede•· Però fu giustamente e decisa– mente avverso agli istiruti bancari, in quanl.o enti creati per speculare. E se tal– volta si presentano come benefattori - ad esempio sovvenzionando scuole od offrendo borse di studio per i meno abbienti - è sottinteso che lo scopo e il significato cli tale dono è precipuamente quello di non formare mai schiere di beneficati sentimentalmente avversi ai principi cd ai sistemi della classe do– minante. Comunque, per l'attuale pensiero anarchico, il problema della moneta in quanto mezzo praticamente necessario, oppure inutile, in una eventuale società anarchica, si presenta ancora nella sostanza e con le complessità con le quali lo intmvvide, oltre 40 anni fa, il nostro Malatesta: e II denaro è mezzo potente di sfruttamento e di oppressione; ma è anche il solo mezzo - fuori della più tiran nica ditt.atura, o ciel più idillico accordo - escogitato finora dall'intelligenza u– mana per regolare automatkamente la produzione e la distribuzione•· Certo che in primo luogo bisogna anche pensare quale potrà essere il proba bile destino dell'umanità, drca le velleità di potenza delle classi dominanti che si contendono il dominio non solo dell'intero pianeta, ma pure dello spazio si– derale; poichè in tale e destino• resta naturalmente inclusa la totalità di tutti gli altri problemi. Come schema di ipotesi possiamo pensare a tre « destini • probabili: o il mondo verrà prcssochè distrutto, e allora ogni problema si risolverà automatica• mente: sarà una patta unica per tutti, e per sempre ... Oppure, nonostante l'apo– calisse, l'umanità riuscirà ancora a recuperare le proprie energie e le immense ricchezze distrutte; e, in questo caso, possono presentarsi due diverse direzioni di ripresa o di recupero: o che le popolazioni superstiti, finalmente rinsavite dal– la più tremenda lezione che abbiano mai ricevuto dalla storia, comprenderanno chiaramente che armi, politici e militari sono la più nefasta trinità che sia m:li sorta in seno agli uomini, e quindi si avvieranno verso una concreta anar- neceuario più un chilo di p:1sta che un= banconot3, si è sempre auraui lo s1esso <bi fascino del denaro. Una simile mcnt:1li10inaturalmc:n1e è rnmo di molli KCOli di dominio ineon1nu1ato del de– naro sulle forze ,enuinc del la,'Oro. 206

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