Volontà - anno XVI - n.3 - marzo 1963

ma dev'essere di sinistra? perchè la nazionalizzazione di un'indUStria chiave, la programmazione economica e il decentramento regionale non potrebbero essere condotte da forze di destra? ed infa11i alle no– stre destre viene ingenuamente rimproverato di scandalizzarsi per del– le misure che i paesi più avanzati del capitalismo hanno realizzato da tempo, che i conservatori di altri stati capitalistici hanno fatto pro-. prie. A differenza di Mussolini, che aveva saputo a suo tempo inter• pretare le esigenze dei gruppi capitalistici più potenti, la destra ita– liana d'oggidì si è infeudata ai gruppi decadenti della borghesia rima– nendo imprigionata nel passato, mentre l'avvenire del nostro capVlali– smo e la sua conservazione è stata assunta dalla sinistra. Malgrado le truccature socialiste e progressive, la lotta politica in Italia rimane una lotta tra conserwuori e restauratori, tra un capita,. lismo teso a conservare con prospettive avveniristiche l'attuale siste– ma economico ed un capitalismo minore che vorrebbe restaurare si– stemi superati. La linea che divide questi due atteggiame,iti del capi– talismo italitmo va dalla politica estera, in cui la nuova politica vanta la carta della distensione contro il vecchio oltranzismo da santa cro– ciata, alle questioni inferne dove l'iniziativa statale e lo sviluppo pro– grammato prendono il posto del dominio privatistico. Ma in questi ultimi mesi è proprio sul terreno sindacale che le due posizioni han voluto misurarsi, e precisamente nel corso della vertenza dei metalmeccanici che si è conclusa a metà febbraio, dopo dieci mesi di agitazioni e complesse vicende. Sin dall'inizio della vertenza il gruppo padronale si è scisso in due parti: infatti le aziende di stato o a partecipazione statale hanno accettato le proposte sindacali firmando l'accordo senza un'ora di sciopero; qualche mese dopo lo stesso accordo veniva firmato dalla FIAT e dall'Olivetti, i due complessi notoriamente interessati alla ,wo. va politica di centro-sinistra. Si è avuta l'impressione che questo settore dominante dell'indu– stria metallurgica prendesse l'occasione propizia e forse procurata, per affermare una nuova linea interna. E anche qui il nuovo ha avuto ragione del vece/zio perchè, dopo molti mesi di caparbio irrigidimen~ 132

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