Volontà - anno XVI - n.3 - marzo 1963

Libera discussione Classismo anarchico Può l'anarchismo, che postula l'abo– lizione delle classi, essere classlsla? Non è possibile ris))onclcrc con chi::i– rcaa a mie donrnnda senza un attcn• to esame del termine ctnsslsmo e ciel• l'esperienza storica ;.Hl esso connessa. Dal significalo Jc1tcralc della p;:u-olasi può essere indotti a ritenere classista chi accetta la divisione della società in cla'lsi cd antlclasslsta o aclassista chi non l'accc11a. Ma il significato ster rico della parola, che è quello valido in queste 1raua1ioni, è esattamente iJ contrario: classista è chi, mirando ad una ~ictà scnw classi, è per la lolla di classe, aclassista o interclassista chi ,·olendo mantenere la società di classe è per l'accordo e la collaborazione delle classi. Il classismo è dunque un termine che non si rikriscc all'ipotesi di una società futura, ma al rapporto che si vuole fra le dJssi esistenti nell'attuale societh ed indica appunto il conflitto di classe. la lotta fra oppressi e oppressori, fra proletariato e padronato. L'anarchismo appunto pcrchè mira ad una società senza classi è J>er questo conflitto, ne fa anzi un caposaldo della sua azione ed è quindi classista. Volere la società senza classi e non volere la lotta di classe è come affermare una cosa e praticare il suo contrario, è un errore o una finzione. li classismo era un tempo lo sp;u·– tiacquc fra le tendenze socialiste e quel• le borghesi, le une considerandolo l'c– kmento base dell'azione socialist~ e le altre un delitto contro la società: l'incitamento all'odio di classe era in– fatti l'arma giuridica con la quale si colpivano nei tribunali borghesi i pro– letari e gli agitatori sovversivi. Ma da queste posizioni antiletichc si è J>rodot- 10, attra\'erso una tragica espcrieni.a, uno spostamento convergente che \'cde oggi confondersi insieme for.t:c una ,·ol– la nettamente separate. Infatti abbia– mo a\'uto da una parte l'cvoluz.ione della società borghese con i suoi isti– tuti e le sue forze politiche verso la lotta di classe, passando dall'intransi– gente persecuzione alla tolleranza cd, infine, all'accettazione che vede oggi la lotta di classe tutelata nelle sue mani– festazioni sindacali. Naturalmente tale sindacalismo tollerato e tutelato non è più un fatto ri\'oluzionario ma è u– n'altra cosa; si tratta di un sindacali– smo domestico, di una lotta di classe in famiglia a livello di categoria o aziendale che non ha più una funzione di rottura ma di equilibrio. A questa evoluzione della sociclà bor- 173

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