Volontà - anno XVI - n.3 - marzo 1963

re che se i tentati\li fatti colla prospet• li\la cli una piit giusta concezione del– le società umane non hanno dato i ri– sultati sperati è stato perchè, malgra– do le apparenze, le forme ata\liche pri. mili\le non hanno cessato di dominare senza tregua sulla storia del mondo. L'errore principale del comunismo è staio quello di attribuire l'altualc ma– lessere sociale alla libertà illimitata di poter concludere dei contralti, senza tener conto che nel ramo più importan– te delle relazioni umane (il metodo di diffusione della fìcluda ha individui) lo Stato è -continuamente intervenuto nel corso dei secoli, con dei risultati disastrosi per l'equità e la prosperità sociale. Come ben lo mette in evidenza . l\1eulen, !o Stato, SO\lrapponendo l'ipo– crisia alla violenza, non ha saputo real– mente creare alcuna morale superiore, nè alcun sentimento di dignità uma– na in un mondo in cui tutto tende co– stantemente verso il fattore economico. Mentre per S<irner il motto è « nien– te è al disopra di me•• per Tucker l'u• nica forma di proprietà che può essere soddisfacente in condizioni normali (e– quilibrio tra la libertà di produrre e quello di custodirla) è la proprietà ba– sata sul la"oro. Beninteso si tratta di una proprietà privata della quale cia– scuno sarà padrone dei suoi mezzi di produzione e di cui ciascuno diverrà proprietario del prodotto integrale del proprio lavoro. Tucker pretendeva che Stimcr non avesse mai negato comple– tamente lo Stato, nè la società, ma che a\lesse semplicemente insistito su questo punto: che lo Stato esiste per l'individuo e non l'individuo per lo S1a10,e che quando lo Stato fa uso del– la l'iolenza verso l'individuo, questo ha il diritto di ribellarsi. D'altra parte, Tuckcr pensa, a guisa di JefTerson, che « il miglior governo è quello che governa meno » e che se l'in. di\liduo ha il pieno diritto di governar– si da se stesso, ogni intrusione di go– verno esteriore - come afferma Prou– dhon - costituisce una tirannia. Di qui la necessità di abolire lo Stato. Sta perciò all'individuo !:>tesso,e a lui solo, di,.pensare a quello che deve fare per mantenersi in giusto equilibrio e in perfetta salute. Le concezioni anarchi– che non sono un codice morale che s'imponga all'individuo. E non gli inte– ressa nemmeno di sopprimere arbitrn· riamente il vizio. Poichè la libertà, e soprattutto il benessere sociale, sono un rimedio sicuro contro tutti i vizi. L'anarchismo di Tucker ammette e rivendica per tutti gli uomini e tutte le donne il diritto di amarsi per il pe– riodo che a loro può sembrare miglio– re. Che questo sia lungo o corto, o che sia per tutta la , 1 ita riguarda esclusi– ,,amente loro. Inoltre aspi;·a ad un'epo– ca in cui ogni individuo, maschio o femmina, possa mantenersi da se stes– so, diventando così in gran parte indi– pendente. Così la libertà diventerà fi. ne e mezzo. Filosofo anarchico, Tucker non cre– de che l'attuale stato di cose possa es– sere imputabile all'anarchia, poichè J'a. narchia, nel senso fìlosofico del termi• ne non è mai esistita. L'anarchia signi– fica, secondo lui, qualcosa di più che l'a sola conquista della libertà. Una socie– tà ideale non potrebbe certamente am. mettere che qualcuno dei suoi mem– bri fosse sacrificato, ma non è su qual– che caso isolato che si potrà giudica– re equamente la forza del valore uma– no d'una società. Per ben giudicare questo valore sarà necessario conside- 143

RkJQdWJsaXNoZXIy