Volontà - anno XVI - n.2 - febbraio 1963

pubblica Federale. cui l'autore vuole darci, attraverso la A notevoli strati della classe dirigen- rappresentazione di certi personaggi e di te di Bonn dà, evidentemente, fastidio certi episodi, delle figure tipiche ed ern– ia persistente vocazione ed ideologia anti- blematiche di quella pagina di storia ita– fascista del migliore cinema italiano, d<1! liana, non riesce a superare i limiti della neorealismo, nato dalla Resistenza e dal· episodica frammentaria e, addirittura,. la Liberazione, ad oggi. si avvertono dei cedimenti verso il con~ Nanni Loy ha fatto rivivere nel suo vcnzionale ed il melodrammatico (vedi, film, aiutato dalla sceneggiatura di Pra- tra gli altri, l'episodio di Lea Massari). tolini e Bernari, la Napoli del settembre Altri limiti dell'opera vanno individuati 1943 con realistica ricostruzione ambien- nell'assenza dei fascisti repubblicani, i tale e con una potente carica di rappre- quali pur parteciparono, specie come cec– sentazione collettiva cd epica. chini, all'opera di repressione brutale e La parte migliore del film ~ a nostro agli eccidi della popolazione napoletam giudizio nel primo tempo dell'opera, in In tal senso rimane significativa la cui, veramente, il regista è riuscito a dar- scelta di determinati episodi invece ai ci uno squarcio umano delle condizioHi certi altri; così mancano le vicende del– del popolo napoletano sotto l'occupazio• la resistenza operaia di « Ponticelli .. o ne· nazista. Ed è in questa prima parte della resistenza contadina alla « Arcnel– del film che Loy, con brevi ma efficaci in• la., o nelle campagne di Acerra, dove più quadrature, ci fa conoscere il popolo :.12 tragica e barbarica fu l'azione dei so 'da– poletano: prima i singoli, pòi i gruppi, ti nazisti del terzo Reich (e se ne può quindi ci mostra (con troppe omissioni) trovare precisa documentazione storica le orrende oppressioni delle truppe occu- nel volume di Aldo De laco La città in- panti, dalle razzie di "lavoratori .. alle fu- sorge). cilazioni. Va rilevato che lo stesso Loy in una Quindi passa con ritmo serrato a in• intervista concessa a « Vie Nuove., dice quadrare le paure di ognuno, che lenta- testualmente: mente passano ad essere le paure di tut- "Insomma, anche se oggi in parte me ti, della collettività; poi all'esaspera1io- ue pento - visto come sono andate le ne, al non voler morire; di qui alla aper- cose - ho voluto ignorare, in piena ::u– ta ribellione il passo è breve, e tutto il scienza, gli episodi di brutalità e di /e– popolo napolerano si trova ad un ceno rocia più spaventosi ... punto a Combattere l'odioso nemico scn- Nel complesso, quindi, ci troviamo di za neanche chiedersi come, senza nc<in- fronte a un'opera degna di attenzione c che averlo presupposto e tanto meno di rilievo in quanto viene a colmrire un preordinato. Così come ha iniziato la lot- ,,uoto ed una dimenticanza del cinem,, ta, cosl la continua, disordinatamente, italiano nei riguardi della insurrezione alieno dai problemi di strategia, ostUc napoletana del '43; nello stesso tempo alln pompa gerarchica, facile al sonoro non si sfugge dall'impressione che il film pernacchia e, quando gli si chiede di far di Loy si voglia ricollegare ad un preciso risultare il proclama firmato da « Il Co- orientamento produtti'-lo che trova i più m:mdante • risponde « sì, u comandante validi precursori nella Grande guerra di du C... ». Monicelli (del '59) e in Tutti a casa di Nella seconda parte, nel momento in Comencini (del '61). (t. occi) 125

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