Volontà - anno XVI - n.2 - febbraio 1963
gresso l'Aja, non molto distante da Londra e dalla Germania, e presero anti– cipatamente tutte le misure per assicurarsi una maggioranza, grazie a certi delegati di • paglia•. condottivi da lbro. La scelta dell'Aja sollevò numerose proteste. Perfino le Sezioni di Ginevra ne furono malcontente. Queste Sezioni co– minciavano ad averne abbastanza della parte che si faceva loro rappresenta– re; Outine aveva perduto una gran parte della sua influenza, dopo l'arrivo dei profughi della Comune, ed era anzi, partito da Ginevra da un po' di tempo. Davanti al rifiuto del Consiglio generale di annullare la sua decisione, esse ri– solsero di non mandare dei delegati al Congresso. • Che fare per parare a que– sto colpo inatteso della defezione delle Sezioni ginevrine? Il Comitato Federa– le di Ginevra, diretto da uomini interamente ligi a Marx, trovò un me-ao ben semplice di superare questa difficoltà a d'inviare almeno un soldato per rin– forzare l'esercito degli autoritari; nominò per sua propria autorità un delega• to nella persona di uno dei suoi membri, Duval. Ma occorreva il danaro; un anonJmo fornl i fondi necessari. Ed ceco come le Sezioni di Ginevra furono rappresentate all'Aja ! (l\fémolres de la Federatlon jurasslenne, p. 269). E' no– to che I:,,Sezione dei coullerystes della Chaux-de-Fonds aveva spedito un man– dato in bianco firmato da Elzingre et Ulysse Dubois, mandato rimesso da Marx al blanquista Vaillant, il quale, non appena conobbe il colore politico <led firmatari, lo rifiutò. La maggioran1..a disciplinata, arruolata da Marx, per mezzo di manovre che sollevarono il disgusto dell'onesto Hermann Yung al punto che si rifiutò di andare all'Aja (I), comp\ docilmente l'opera per la quale era stata riunita: pronunciò l'espulsione di Bakouninc e mi fece pure l'onore di pronunciare la mia. Ma le Federazioni dell'Internazionale rifiutarono d'accettare simili procedi· menti: la Francia, il Belgio, l'Olanda, l'Inghilterra, la Spagn:,,, l'Italia, l'America insorsero contro il Consiglio generale; parecchi fra i più vecchi amici di Marx lo abbandonarono, deplorando l'accecamento prodotto in lui dai rancori per– snali; fra altri, Eccarius, che era stato per tanto tempo il segretario generale del Consiglio generale di Londra, e Yung, già corrispondente per la Svizzera di questo stesso consiglio. Un anno dopo il Congresso dell'Aja, un Congresso ge– nerale dell'Internazionale si riunl a Ginevra dall'I al 6 settembre 1873 (2), pro– nunciò la soppressione del Consiglio generale e rifece gli statuti generali sulla base dell'aulonomia delle Se1Joni e Federazioni. Nessuna dottrina ufficiale fu imposta. 11giorno in cui i delegati del Congresso arrivarono a Ginevra, il Bul– letln de la Fédératlon jurasslennc (del 31 agosto 1873)scriveva: • Ogni paese determina da sè la propria politica, ogr1i Federaz.io11e s'amministra da sé st11z.anessuna intrusione d'un pOlert cemralt; da tulli l'lrtteruaz.ionale non domanda elle una cosa: l'osservanza del dovert supremo della solidariettl netta lotta economica. Ed ecco comt si potra,mo vedere, al Congresso, ingl~i, italiani, americani, belghi, spagnuoli, sviz.ttri, stendersi ,ma mano fraterna. Tutti sono d'accordo sul principio sr,periore che è la de(init.ione stessa dtll'ln- (I) Dichiarazione di Yung al Cong~uo dell:t Federazione inglese (26 genn:tio 167.l). (2) In Qticsto Congresso, si vide sedere il tedesco Ee<:arius e l'inglese llalcs a l:110degli it:t• llani (Cos1a, Mattei ccc). degli spagnuoli (Farg:i, Pcllicer. Vinas, ccc.). dei francesi (Pindy, Brousse. Perra~. ccc.), degli 1,vi:i::i:eri (Aug. Spichi;cr, Alfrcd Andrié, J. Guillaume, ccc.) e dei cinque dclc– pli bcli;hl e olandesi. 107
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