Volontà - anno XVI - n.2 - febbraio 1963
so scopo. Non posso quì sviluppare con tutti i particolari necessari e mettere in piena luce questa verità storica, ma mi si permetterà di proporre alle medita– zioni di quanti volessero contestarla una parola di Proudhon e una parola cli Marx:. Nel 1846,a un epoca in cui il giovane Marx era ancora un ammiratore di Proudhon e intratteneva con lui delle relazioni amichevoli, lo autore delle Con– tradJctions économiques (il libro in quel moinento era in corso di stampa) scrisse da Lione a Marx:,che chiamava « mio caro filosofo», - in risposta a u– na domanda di collaborazione indirizzatagli da Marx, - una lettera ben inte– ressante (1) in cui si legge questo brano: • Mi propongo cosl il problema: Fare rientrare nella sociét/J,gra1.iea una com– binazione economica, le ricche1.1.e che sono uscite dalla societ/Jper un'altra com– binatione economica. In altri termini, volgere, in economia polilica, la teoria della propriettl contro la propriet/J, in modo da generare ciò che voialtri socia– listi tedeschi chiamate •Comunità• e che mi limiterò per il momento a chia:. mare libertà e uguaglianza•. Ecco dunque Proudhon che identifica lui stesso e il suo ideale sociale, il suo ideale di Ubertà e di uguaglianza, con • ciò che i socialisti tedeschi chia– mano comunità! » D'altra parte, Marx, nel 1847,nel libro stesso dove cominciando a muo– ver guerra al suo corrispondente dell'anno precedente, ha attaccato le Contra– dlctlons économlques di Proudhon, ha scritto questo: • Dopo la caduta della vecchia societd vi sartl forse una nuova denominatione di classe, riassumendosi in un nuovo potere politico? No, la classe laboriosa sostituirtl alta vecchia societd civile una organittatione escludente le classi e il loro antagonismo e non vi sarà più potere politico propriamente detto, poichè il potere politico è precisamente il riassunto officiale dell'antagonismo nella società civile» (2). Così Marx, dichiara esplicitamente che in una società dove non vi saran– no più classi, non vi sarà più un patere politico, ossia un governo; per cui, l'i– deale sociale di Marx è l'anarchia! Engels, lui pure, ha fatto una dichiarazione dello stesso genere. Nel suo libro contro Duhring, pubblicato nel 1878,dice: • Nell'istante stesso in cui lo Stato cessa d'essere il rappresentante di una classe per diventare quello della classe tutta intera, è divenuto superfluo. Dal momen– to che non è più necessario di mantenere nell'oppressione una classe della società..., ,zon c'è pitì. nulla da reprimere, nulla elle renda necessaria l'esistenta di un potere repressivo, dello Stato... lo Stato non è abolito, muore e scom– pare. L'espressione di Volksstaat, Stato popolare, ha avuto la sua ragione ti.~ essere a un dato momento per i bisogni della propaganda; ma essa non rispon– de più ad una realttl, e bisogna riconoscerne l'inesattetz.a scientifica (wissen~ scl1aftliche Untulangliclikeir. (3). (I) Lettera del 17 maggio 1846, pubblicata per la prima \'Oita nel 1875. nella Corrcspondanec de P.-J. Proudhon, 1. 11, p. 198. Non si possiede disa:nn.iatamente. la lct1cra di Mane a cui Proudhcn risponde\'a: dietro mia domanda, 111 figlia di Proudhon. la signora Caterina Henneguy ha ben voluto recentemente. ricercarla nelle carte lasciate da suo padre. ma non l'ha ritrovata. (2) M.lsérc dc la Pttllolosophlc, Parigi e Bruxelles. 1847. p. 77 (Ques10 libro di Mane è scritto in fran~se). (3) Hcrrn Eug<'n Duhrlng's Umwalntng dcr Wlssenschart, 5. cdii.ione, 1904, p. 302. 100
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