Volontà - anno XVI - n.2 - febbraio 1963

grés difendono i principi socialisti, e ripudia completamente la linea di condot– ta della Montagne•· Tre mesi dopo, nel settembre 1869, si tenne il quarto Congresso generale dell'Internazionale a Basilea. La Federazione romanda vi fu rappresentata da undici delegati: quattro di Ginevra, Brossel, Heng, Grosselin e Henri Perret; uno di Losanna; Jaillet; due del Lode, James Guillaume e Floquct; uno della Chaux-de-Fonds, Fritz Robcrt; uno del Val di Saint-Imier, Adhémar Schwitz– guébcl; uno di Moutier, Gorgé. La questione della proprietà collettiva del suo– lo fu discussa di nuovo, e decisa col voto di questa dichiarazione: e Il Congresso dichiara che la Societd ha il diritto d'abolire la proprietd i,idi,. vidualt del suolo t di far ritntrart il suolo alla collttivitd •· Si ebbero 54 sl, 4 no e 13 astensioni. 1 quattro voti negativi erano quelli di quat,. tro proudhoniani di Parigi, Tolain, Pindy, Chemalé e Fn.meau. Sugli undici de– legati della Federazione romanda, 9 avevano risposto sl. Ma ce ne furono due, Grosselin cd Henri Perret, che si astennero, perchè a Ginevra, se un gran nu– mero d'operai, quelli delJ'edHizia soprattutto, erano dei veri socialisti, al con– trario quelli che appartenevano alla fabrlque, ossia all'orologeria e alla gioiel– leria, avevano generalmente dei pregiudizi, ispirati loro da una certa diffiden– za contro gli stranJerl, e temevano le idee qualificate d'• utopie• della stampa borghese. Bisogna rilevare però, che la massa apparentemente omogenea dei cinquan– taquattro delegati che avev.ino votato sl a Basilea, si componeva in realtà, di due gruppi distinti. Da una parte c'erano i comunisti di Stato, tedeschi e svizzeri tede– schi, in numero abbastanza piccolo, di cui Eccarius, J-Ph. Becker, Moritz Hess fu. rono gli oratori (1), dall'altra i collettivisti anti-autoritari, molto più numerosi - citerò fra essi De Paepc e il suo cognato Hinse, VarJin, Bakounine, - che pur vo– tando per la proprietà collettiva, si dichiaravano anarchici, nel senso proudho– niano dcli.i parola, questi, per distinguersi dai comunisti di Stato. Diedero alle loro teorie anti-autoritarie il nome di collcltlvismo. La parola colletUvlsmo con questo speciale significato, venne ben tosto adoperata correntemente nell'fnternazionale. Il Progrés del Lode l'aveva im– piegata nel resoconto che diede dei dibattiti del Congresso di Basilea. e i belgi e i francesi l'adottarono dandole lo stesso senso. Varlin mi scriveva nel dicembre 1869 .innunciandomi la pubblicazione del giornale La MarseUlalse,.che doveva essere redatto, per la parte consacrata al– le questioni sociali, dai membri dell'Internazionale parigina: • I principii elle noi dovremo sforzarci di farvi prevalere sono quelli delld qm1si ,mm,imiM dei delegati dell'Intemazio,iale al Congresso di Basilea, ossia il collettivismo o il comunismo non autoritario• (lettera pubblicata nel Progrés del Locle del I. gennaio 1870). (I) Uebknccht, che era pure presente, evilò di pronunciarsi nenameme; e dopo il Congresso, nel giornale Volk1taa1, egli e i suoi ami<:i (il par1i10 d'Eisenach) ririu1arono d'ammettere la riso– hnionc concerncn1e la proprietà co\lctti\·a, mcn1re i partigiani di L.·usalle si dichiar::arono picnamcme d'accordo.col ,·oto del Congresso di Basilea (ProJN!1, del 4 dicembre 1169). 97

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