Volontà - anno XVI - n.2 - febbraio 1963

mercato, un sapere organico e consapevole dei suoi limiti e del suo valore, della sua forta e della sua funzione umana e sociale, morale e di pensiero; un sapere che, pur limitato all'esperienza del passato e del presente, infonde all'uomo una fede morale nei riguardi del futuro che infrange ogni schema di assoluto pessi– mismo e di totale ottimismo, ossia una fed~ critica e razionale che si rende con– lo degli errori e delle possibilità di superarli e di attuare il vero nel mondo e tra gli uomini; un sapere permeato di verità e di vita che è diventato ordine e forma del pensiero umano e che non ha nulla a che vedere con la frammentaria e disorganica erudizione <lei parassiti e dei nemici della cultura; un sapere assi– milato e attivo in pieno contrasto col sapere mnemonico dell'astrattismo e ver· balismo; un sapere sviluppo dell.:t mente che non è dilettantismo presuntuoso e vuoto; un sapere-formazione dell'intelletto che non è « boria petulante» o pura quantità materiale e nozionistica, ma « Mricchimento formale e qualitativo» che mira alla « testa ben fatta » più che alla « testa ben piena ». L'uomo colto o eh.:: ha realizzato la sua autonomia teoretica ha raggiunto la maturità intellettiva r,ecessaria alla ricerca della verità, ha auuato l'equilibrio intellettuale indispensabile ::ill'indagine del vero, ha acquistato la capacità di giudicare la realtà qual'è e la forza di orientmnento ne! senso dei valori scienti– fici o conoscitivi: quindi il suo criterio di verità è nella ragione, non in autorità al di fuori di lui che pretendano imporsi con il loro « ipse dixit »; il suo atteg– giamento mentale cioè non è servile ma libero e fattivo. L'educazione intelleLtuale però se è essenzialmente autonomia della mente, si può solo conquistare attraverso il sapere o istruzione materiale, ovvero l'auto– nomia della cultura si conquista mediante l'eteronomia del.l'istruzione, l'ideale della verilà si attua tramite il metodo aella concretezza e dell'auto-apprendimen- 10, la libertà intellettuale dell'uomo si realizza con la persuasione e l'amore del maestro: e questo implica un rapporto di collaborazione, e non di identità o di subm·dinazione, tra docente e discente. La cultura più che un possesso e un dono gratuito, è ricerca e conquista 1?rnduale della verità e, nello stesso tempo, svi– luppo delle capacità mentali dell'uomo; owero possesso effettivo di cognizioni materiali e capacità umana di giudizio e di ragionamento, competenza strumen– tale nelle varie discipline dello scibile e attitudine ad orientarsi nella realtà circostante, abilità riel dominio degli elementi del sapere e idoneità nel vivere il vero, perizia nell'uso delle varie conoscenze e comprensione dei problemi che la vita impone di risolvere, superamento dell'ignoranza stnimentale e sensibilità verso gli ideali umani e i valori pili alti e superiori. L'educazione inlellettualc qub1di mira alla formazione del giudizio e del– l'uomo collo e, pur disdegnando la pedanteria e l'enciclopedismo o l'astrattezza e la facile erudizione, non rigetta il sapere strumentale perchè questo resta sem– pre uno degli elementi fondamentali dello sviluppo mentale: la formazione intel– lettuale infa1ti tende a realizzare l'uomo in carne e ossa che vive e opera in una certa realtà sociale-storica-naturale a cui non è inutile o indifferente il contenu– to della scienza in quanto senza di esso si brancolerebbe nel vuoto, come senza il sapere formativo si rischierebbe di cadere nella cecità e nell'acrisia ben più perniciose e dekterie dell'analfabetismo materiale. La cultura è scienza e coscienza. E che non basti solo la scienza per po– tersi dire colto ne dà una prO\•a la società odierna, tutta presa dalla frenesia scientifica e dal dominio della tecnicocrazia. I voti spaziali, le conquiste della medicina, la scoperta dell'energia nucleare e tanti altri mirabili ritrovati scienti· fici non hanno dato quella tranquillità o pace agli uomini che l'hanno sognata 87

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