Volontà - anno XVI - n.2 - febbraio 1963

chè abbiamo scarsa autorità nell'ordinamento internazionale che la guer– ra è possibile. La vera soluzione nell'attuale crisi mondiale sarebbe di avere un certo ordinamento internazionale, una forma di potere inter– nazionale: proprio avere maggior potere, avere uno Stato più potente, non meno potente. C.W. • Bene, non so a voi, ma a me farebbe paura (si ride). Come ci si può ar– rivare? Con una guerra fra i due blocchi mondiali? Ma sappiamo benis– simo che non ci sarà vincitore in una guerra atomica. N. J. - Non dico che ci debba essere una guerra atomica. Dico che bisogna adoperarci per raggiungere una forma di organizzazione internazionale. Mentre invece mi sembra che l'idea anarchica sia anzi lo smantellamen– to anche di questa primitiva forma di organizzazione, che abbiamo a li· vello nazionale. C. W. · Ha p~rfettamente ragione. lo credo nella frammentarietà del potere. N. J. - Esattamente, e voglio proprio farle notare che, secondo me, questo signi– fica camminare nella direzione sbagliata Abbiamo bisogno di incammi– narci verso maggiore ordine, non verso un maggior disordine. C. W. · Lei dice che vuole questo, per eliminare la guerra. Ma, chi è che fa le guerre? Il Governo. A.H. - Ecco, torniamo al punto. Lei prima ha detto che i dimostro.nti contro le armi nucleari, in realtà dimostrano contro il Governo, più che contro la bomba in se stessa. Mi viene un sospetto. State forse cercando, in que– sto momento, di impossessanii dell'intera campagna contro le armi nu– cleari per assorbirla nel movimento anarchico? Per ora il simbolo di que. sta campagna è la bomba. Questo è un fatto. State forse tentando di in· tluenzar1a per rendere la bomba il .simbolo di tutti i governi? E' giusto? C. W. ~ No. Noi non cerchiamo di impossessarci di niente. Il Comitato del 100 e la Campagna Antiatomica sono perfettamente in grado di guidare il loro destino. Ma io penso alla lezione che gli aderenti stanno imparando. Do– potutto noi marciamo tutte le Pasque da Aldermaston a Londra, senza concludere niente. Guardi, l'ultima manifestazione è stata immediatamen– te seguita dalla ripresa degli esperimenti nucleari. Insomma, tutto ciò deve pure insegnare qualcosa ai seguaci della Campagna Antiatomica e del Comitato del 100. N. J. • Adesso vorrei cambiare discorso. Non avevo mai conosciuto un anarchi– co. Lei, signor Ward, è il primo anarchico che ho il piacere di incontrare. E lei è completamente diverso dall'idea che me ne·ero fatta. Mi piacereb– be che lei ci spiegasse che tipi sono questi anarchici: se sono soltanto uomini o se ci sono anche donne, se sono giovani o vecchi, se provengono da determinate industrie, o partiti, se sono religiosi. Può descriverceli un po'? C.W. - Certo. Il settimanale « Frecdom » ha svolto un'inchiesta fra i lettori. Quei pochi che si presero la pena di rispondere - dopotutto gli anarchici non sono molto diligenti nel rispondere ai questionari (sl ride) - quelli che risposero erano per lo più persone fra i trenta e i quaranta d'età, e 83

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