Volontà - anno XVI - n.2 - febbraio 1963
una possibilità d'anarchismo, questo è quello di Cuba dopo la liberazione da Batista; e quando si guarda alla storia c'è sempre, ad un certo punto delle rivoluzionj, un momento in cui sembra che l'anai:chismo possa a– vere il sopravvento. Ma voi siete sempre queUi che falliscono. Guardiamo il film « La corazzata Potiemkin •: a un certo momento sembra che una situa,done anarchica prenda piede, ma poi l'equipaggio si ferma e uno diventa capitano al posto del capit.lno precedente. E voi perdete sempre. Perchè, questo? Forse pcrchè alla base del vostro movimento c'è qualcosa di fallace, una mancanza di mordente. C.W. - lo non credo tanto che siu questo, qu3nto il fatto che siamo tulli condi– zionati dalla nozione di autorità. A Cuba, d'accordo, c'è stato un periodo, di circa una settimana, durante il quale ci fu un vuoto cli potere, e nes– suno rubava, nessuno commettev3 quegli atti :mtisociali - che si crede debbano accompagnare l'anarchia - e la vita era un piacere. Poi, si ca· pisce, è arrivato il movimento castrista, e allora, naturalmente, alcuni regolamenti sono stati sostituiti da altri. Lei vede che questo è sempre successo in tulle le rivoluzioni del mondo. Ma ciò non invalida l'anarchi– smo. Mostra quanto siamo lontani dalla nozione di fare le cose noi, piut– tosto che cambiare un certo tipo di governanti che non ci piacciono, con un altro tipo nel quale riponiamo invano le nostre sciocche speranze. A.H. • Bene, io non desidero che voi dobbiate sempre portare l'aureola del mar– lirio. E del resto io stesso ho già detto che trovo splendido il quadro eh-.! ci ha dato dei fini a cui mirate. Ma ceco, ancora una volta vediamo che non può proprio funzionare, e vorrei chiederle se lei \'ede qualche indizio, oggigiorno, cJ1esia in qualche modo incoraggiante per voi. Diciamo nel– l'attuale clima politico dell'Inghilterra. C.W. • S1, lo vedo. Un;1cosa che non bisogna dimenticare è che lei, se non mi sbaglio, è un sociaiista, e lei, Signor S1evas, è un consen,atore; ma lei non fissa le sue speranze in una società socialista - a mc non dispia– cerebbe se lo facesse - non credo che le piacerebbe vivere in tale socie– tà; e lei, certo, non ha in lesta un'Utopia di società conservatrice. N. J. - Non esiste niente di simile a una Utopistica Società Conservatrice. C. W. - Magnifico. E non esiste niente di simile a una Utopia anarchica. Il mio desiderio è che la società \'Cnga spinta in direzione anarchica, e l'esempio che mi viene in mente è nelle previdenze soci~li. Le prigioni, i vecchi, la previdenza per la vecchia io, le case per i ragazzi: in tulle queste iniziative lei vedrà che va prendendo piede una nuova filosofia che va sotto il nome, piuttosto brutto, di • dc-istiluzionalizzaz.ione •· Ora, quali sono i criteri di questa nuova filosofia, e il linguaggio usato? « Permessibilità •, • ambien– te libertario•, • libertà di scelta"• tuLto ciò che è l'opposto della vecchia idea di leggi per i poveri dcll'assis1en1.a sociale. L'unica filosofia sociale dentro la quale s'inquadra questo crollo delle istituzioni è l'anarchismo. N. J. Si. S1oricamcnte, la teoria sociale dell'anarchismo ha delle connessioni col marxismo. Lei può spiegarci in che cosa differiscono? Quali sono le differenze fra l'anarchismo e il marxismo nella loro idea sociale? 81
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