Volontà - anno XVI - n.2 - febbraio 1963

cambiò quel motto con l'altro: la proprietà è libertà. Egli pensava da una parte all'accumularsi dei beni, e dall'altra alla casa, ai vestiti, ecc., del• l'uomo. Oggi, la nostra società ha raggiunto un tale livello di sviluppo tecnico che c'è abbastanza di tutto per tutti. Per quale ragione si do– vrebbe rubare la casa o i vestiti di qualcuno? N. J. • Sicuramente perchè l'uomo è acquisitore. Ma prendiamo un esempio con– creto. Io ho un orologio; un tale, in una situazione anarchica, desidera prendermelo. Come si potrà impedirglielo, se io sono debole e lui forte? C. W. • Nell'attuale società non si è più protetti di quanto lo si sarebbe in una società anarchica. N. I. • Ma lo si sarebbe ancor meno - certamente - perchè voi non avreste uno Stato che intervenga a proteggere il debole contro il forte. C.W. • Guardi, lo Stato non le restituisce l'orologio: si limita a metter dentro il ladro. E stia sicuro che la prossima volta questi ruberà assai più di un orologio. VOCE NON IDENTIFICATA. Allora significa che ci sono due possibilità: si può riavere il proprio orologio, e questa è una; oppure si possono tenere altre cose di proprietà d'altri. N. I. • Che cosa ci dice della famigl:a? In questa società anarchica ci si sposerà? C.W. • Lo decideranno gli interessati. N. I. • Ma esiste il matrimonio come istituto? C.W. • Il matrimonio, com'è nell'attuale società, mi sembra più un contratto con lo Stato che un contratto fra due parti. Io non darei all'istituto del matrimonio una così enorme importanza. A.H. • Senta, c'è una cosa che mi fa pensare. A grosse linee l'anarchismo, come movimento, non è schierato con la «Sinistra •, vero? Questo fatto è già stato messo in luce alla Prima IntemazionaJe, ma molte delle cose che lei ha detto stasera sono decisamente della più retriva «Destra ». Questa dottrina di totale individualismo, questa difesa deU·«ognuno per sé stes. so • non è un atteggiamento di « Sinistra ». Capisco perchè Marx vi abbia espulsi dalla Prima Internazionale, non c'è da meravigliarsi. C. W. • (ride) Intatti io non sono qui per difendere la «Sinistra». N. I. • Ma torniamo al matrimonio, che mi interessa. Dunque, in una società anarchica uno potrebbe andare a vivere con una donna, lasciarla non appena gli pare, e scegliersene un'altra? C.W. • Ma anche alla donna potrebbe non andar più di vivere con quell'uomo. N. J. · E come no! Ma sui figli nati da queste unioni di genitori che continuano a separarsi e ad andarsene altrove, questo stato di cose avrebbe un effet• to deleterio. C.W. • Nell'attuale forma di società, che concepiamo basata su unità familiari strettamente unite, forse sl. N. J. • Eppoi non ci sarebbe lo Stato, a pensare all'educazione dei ragazzi, vero? Voi Jo avreste abolito. A. H. - Ecco, qui è il punto. Voi pensate allo Stato solo in funzione delle sue attività repressive. Ma oggi lo Stato svolge un'cnonnità di importanti funzioni sociali, che direi positive. Per esempio, in una società anarchica 78

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