Volontà - anno XVI - n.1 - gennaio 1963
Riteniamo che quel sentimento d'inferiorità ha due e\'Oluzioni: la prima, dipendente da una djminurione progressiva contraria alla fiducia progressiva in se stesso, di fronte all'evidenza degli stessi sentimenti ritrovati presso altri. di fronte all'atteggiamento comprensivo di quanti stanno intorno, di fronte ai nuovi compiti dell'individuo, trova un:l buona soluzione nella sete di conoscere, di arricchirsi, di maturarsi, d'essere utile; la seconda evolurionc si verifica qunndo il conflitto, invece di armonizzarsi, si accentua, si esteriorizza, ·esplode e s'impone. Gli uomini non sono tutli gli stessi e nulla di più facile che si trovino spesso degli esseri più deboli, più giovani, più sottomessi, più passivi. Si cerca allora di imporsi a loro, considerandoli come inferiori (per trasferire la propria infcrirità, cercando di autoconsidcrarsi come superiore). Questo sen– timento diviene una meravigliosa scappatoia e permette un buon assestamento della bilancia per il nostro equilibrio psichico: nessuno ne è esente! e questa, sì, che è una tendenza naturale dell'individuo; una tendenza subito sfruttata, giacchè è una delle più estese e delle più forti in tutte le società, non perchè una razza o un gruppo umano è naturalmente superiore ad altra razza od altro gruppo, ma perchè i1 bisogno di sentirsi superiore esiste naturalmente in ognll gruppo che trova nel razzismo un tratto d'unione, un cemento. Di qui la man– ca.nza di base « scientifica » del razzismo, che non ne ha il bisogno dato che rappresenta lo sfruttamento di una tendenza dell'uomo; esso può in conse• guenza cercare delle argomentazioni senza difficoltà dal momento che ne è preventivamente convinto. E' per ciò che le argomentazioni adoperate dal rn1.zismo sono poco solide e la sua posizione del tutto debole; e se le sue argomentazioni ve'(lgono distrut– te, non viene soppressa la sua « credenza », la quale in fondo è... credenza nella m.la superiorità su quella del mio vicino, superiorità del mio colore sul suo, della mia lingua, della mia cultura ... Questo è un atteggiamento prerazz.lsta e la no– stra società fa di tutto per trasformare questo prerazzismo in rauismo. Il Potere Alla base del potere si situa questo sentimento di superiorità, questo bi– sogno di imporre la propria volontà, di schiacciare la volontà altrui, dappoichè gli altri sono considerati deboli, incapaci impotenti, inferiori. Si rileva pertanto lo stretto rapporto tra razzismo e potere. Prima di ottenere dei privilegi mate– riali, dei godimenti materiali, si cerca il godimento psicologico che dà il senti– mento di superiorità, il quale è esso stesso procurato dal potere: il godimento di schiacciare gli altri. I più tiranni tra gli esseri sono i più deboli, i meno fiduciosi in se stessi. Un essere forte che ha piena coscienza del proprio \'alorc non sente questo bisogno. La società, poggiata sul potere, sul privilegio, sullo sfruttamento, la sotto. missione, l'autorità, Incoraggia, utllbza, accentua questa evoluzione del senti– mento d'inferiorità, che non potrebbe farsi nvan(i di\'ersamcnte; che è incom– p::i.tibilc col sentimento reale cli uguaglianza degli uomini, del valore umano, del rifiuto elci pdvilegi e dell'autorità e della sottomissione. Cos\, senza che H sentimento ra1.:dsta sia realmente un sentimento naturale, vincolnnte, In.nato, noi lo riscontriamo nelle più differenti e lontane società: gli
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