Volontà - anno XVI - n.1 - gennaio 1963

mli polrebbe curnrlc. E dJ q_ues10 passo - almeno sul pla:io morale - sarebbe, 1e1W1 dubbio, molto da apprendC're c:iall'cspericma dcll'lndJvlduo•. ANDRE BERGE (L'Educatlon Srxuelle et affrctlve) Spiegazione psico-sociologica Esistono moltissime spiegazioni, moltissime ipotesi: biologica, economica, sessuale, Politica, religiosa, etc. Preferiamo iniziare dalla spiegazione psico-so– ciologica. Saremo costretti a fare un breve richiamo alla psicologia umana e più particolarmente alla psicologia dcUo sviluppo dell'individuo. Gli psicologi hanno da molto tempo descritto un certo numero cli senti• menti, d'inquietudini, di angoscic, di incertezze, che accompagnano molto so– vente la formazione psicologica del normale essere umano, nell'infanzia e nella adolescenza. Essi hanno cercato di spiegare queste manifestazioni, quasi sempre passeggere, a mezzo di confliUl: figli•padre; sp0ntaneità-ordine; bisogno sessua– le-tabù sessuale; individuo-società (non parliamo di spiegazioni metafisiche, la pace con Dio, etc ...). Alcuni han messo l'accento sul sentimento d'inferiorità e, soprattutto, sul bisogno di potenza, a compenso del primo. Senza negare gli altri conflilli, vogliamo soffermarci su questi ultimi punti: inferlorltà-potcnza. Perchè « conOitto », perchè sempre codesta visione apocalittica? Perchè ciascun individuo è diventato quello che è attraverso una lotta per affermarsi da sé, fanciullo contro i genitori, adolescente contro il mondo, adulto contro la società. Questa lotta ha comp0rtato vittorie e sconfitte e sono appunto esse che han formato il nostro carattere con tutti i bisogni istintivi, molto sovente respinti o appena coscienti. Per il bambino, poi adolescente, questa afferma– zione, queste lotte sono le più difficili, le più ineguali; esso ha di fronte delle forze superiori alla sua, la volontà del padre. della famiglia, della società. Esso è costantemente in uno stato d'inferiorità. Più tardi, quando incomincia pro– gressivamente ad avere confidenza in se stesso e a cercare di affermare la sua personalità, o adattandosi, o sottomettendosi (molto spesso superficialmente), o ribellandosi (più o meno temporaneamente, però resta sempre nel giovane ado– lescente una incertezza, una inquietitudine, una contraddizione - tendenza a ritornare indietro, allo stato di fanciuilo, ad essere protetto - e nello stesso tempo esso scappa in avanti, essere adulto, essere indipendente, ma soven– te solo). La psicologia moderna ha sottolineato l'importanza di questi conflitti in– fantili per il comportamento durante l'intera vita dell'adulto. Lo psicologo tenta di adattare il comportamento dei genitori, degli educatori a questi aspetti, di attirare l'attenzione dei medici e dei sociologi: non bisogna ignorare questi con. Oitti, bisogna aiutare a risolverli il più facilmente possibile, con minori ferite e danni (perchè, in generale, molti sono i danni). Se per la psicologia quei conflitti si situano soprattutto nel quadro fami– liare e per i medici sul piano dell'individuo, per gli psico-sociologi questo pro– blema rappresenta il punto di partenza di numerosi fenomeni importanti. Pcrchè quei conflitti, quei problemi si complicano dal momento che, sorpassando l'in• dividuo e la famiglia, si pongono sul piano tnter-individuale, cioè sul piano so– ciale quando interviene la società. 6

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