Volontà - anno XVI - n.1 - gennaio 1963

non ha nulla a che vedere con l'oltranzismo militare di Mao: il primo riguarda la lot1t1 di classe, l'altro la lolla o la guerra degli Stati; il pri– mo intende promuovere la lotta dei popoli contro i despoti dello Sta– to e del capitale, l'altro pone invece i popoli contro i popoli in un as– surdo dissanguamento e in assurde rovine. Ed anche la pace che vogliono i proletari coscienti non è quella di Krusciov, almeno nel contenuto; essi non la intendono cioè come una condizione per lo sviluppo degli affari e della concorrenza imperia– lista; per essi, la pace non ha un significato commerciale, ma è desi– derata come l'indispensabile condizione per lo sviluppo delle battaglie sociali, per la ripresa tli un movimento proletario che si ponga seria– mente i suoi problemi rivendicativi e di rinnovamento sociale. Allo stesso modo, se avessero spogliato la polemica sul centro-sinistra da falsi rivestimemi dottrinari e l'avessero chiamato col suo vero nome: nuova politica capitalista, tentativo del capitalismo italiano di uscire dall'immobilismo, di rimodernarsi per assecondare le proprie possi– bilità di sviluppo; se avessero definito così, per quel che realmente è, la nuova svolta politica, anche il quatlro della situazione italiana sa– rebbe apparso più chiaro. Si è dato invece alla nuova politica una validità socialista e la si è squalificata soltanto percl1è priva dell'apporto del partito comunista al quale si rive,ulict1 la. paternità del programma di centro sinistra. Ed infatti le programmazioni e le riforme del centro sinistra sonn rivendicazioni di vece/zia data del partito comunista, ma questo di– mostra che il partito comunista si è sempre mosso sul pia,1o degli in– teressi borghesi; il suo pr6gramma, dall'immediato dopoguerra in poi, non è mai stato un programma di battaglie socialiste, ma di sviluppo della società capitalista che la borghesia illuminata realizza oggi con le /orze politiche più idonee e garanti. Jl problema del popolo italiano, in tale situazione, non può consi– stere nel sostenere questa o quella politica dei gruppi dirigenti, ma è semmai quello di inserirsi come protagonista in questa crisi di rin– novamento delle sovrastrutlure borghesi, con rivendicazioni e finalità proprie. Nel decennale e nel decimo congresso si è celebrata la menzogna del nostro tempo, nel suo duplice aspetto: quello democratico e quello socialista. Ma sotto le ceneri di queste menzogne il fuoco non è ancora spento e potrebbe divampare quando meno lo si aspetta. ALBERTO MORONI 4

RkJQdWJsaXNoZXIy